Como, allarme povertà: al freddo il camping degli 'ultimi', senza luce e acqua

Sotto sfratto da tre settimane, ma in tanti sono rimasti. Siliva e Alessandro: "Dormivamo in mezzo alla strada e un giorno ci hanno portato qui. È il nostro paradiso"

Il 'Camping no Stress' di via Cecilio a Como

Il 'Camping no Stress' di via Cecilio a Como

Como - Sotto sfratto da tre settimane, sono ancora tanti gli ospiti del 'Camping no Stress' di via Cecilio che non hanno abbandonato i loro bungalow, nonostante il riscaldamento non sia in funzione da tempo e ora mancano anche l’acqua e la corrente elettrica.

Tra di loro Silvia e Alessandro, entrambi comaschi che si sono conosciuti e innamorati mentre vivevano per strada e proprio in Cecilio avevano trovato il loro angolo di paradiso. "Mio marito ed io due anni fa abbiamo passato l’inverno sulla strada al freddo, vestiti a cipolla per stare al caldo, grazie ai volontari e passanti dormivamo su un materasso con una decina di coperte e sacchi a pelo, eravamo tranquilli davanti al Pirellino, un giorno di fine gennaio è venuta la polizia obbligandoci a prendere le nostre cose, quelle essenziali, e portarci in un campeggio, siamo stati tre ore sotto la pioggia non sapendo se saremmo potuti restare perché il campeggio non sapeva del nostro arrivo e non sapevano se c’era posto per noi - ricorda Silvia -. Tre ore senza sapere se saremmo rimasti o se saremmo dovuti ritornare in strada certi di non trovare più le nostre cose che avevamo dovuto lasciare in fretta e furia e quindi dormire al freddo. Dopo due anni ci ritroviamo nella stessa situazione, il campeggio è chiuso e noi non sappiamo dove andare".

Il Comune di Como si è detto favorevole a dare una mano solo a una minima parte, 8 su 70, delle persone ospitate nel campeggio al momento dell’ordinanza di sgombero, ovvero quelli che risultavano residenti Ibn città o noti ai servizi sociali. "Oggi per noi è molto più dura, io e Alessandro siamo disabili e non possiamo andare a dormire in strada o al dormitorio". Per questo da settimane sono alla ricerca di un appartamento, impresa non facile, a Como, anche per chi può contare su un lavoro ed è in grado di offrire garanzie. "Noi al massimo possiamo spendere 400 euro al mese, ci va bene anche una soluzione in provincia. Dal secondo piano con ascensore obbligatorio perché ho problemi di deambulazione. Meglio non arredato. Comodo con i mezzi pubblici". Nell’attesa, come gli altri ospiti del campeggio, si vive alla giornata. "Cosa succederà oggi nessuno lo sa?".