L'orrore di Cabiate: "Una giornata di violenze sul corpicino di Sharon"

La bimba di 18 mesi morta, i medici legali: lievi le ferite più vecchie, tutto è accaduto l’11 gennaio

Gabriel Robert Marincat è accusato di aver seviziato e ucciso la piccola

Gabriel Robert Marincat è accusato di aver seviziato e ucciso la piccola

Cabiate (Como), 26 gennaio 2021 - Tutte le violenze sul corpo della piccola Sharon Barni sarebbero avvenute in un solo giorno, l’11 gennaio, quello in cui la piccola di 18 mesi è morta. Secondo la Procura, proprio a causa delle sevizie del compagno della madre. È l’ipotesi che emerge da una consulenza medico legale iniziata due giorni dopo il decesso della bimba, poco alla volta integrata da analisi di laboratorio e dalle osservazioni delle lesioni riscontrate dal medico legale, fino a sfociare nell’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare, che ha portato in carcere sabato mattina Gabriel Robert Marincat, romeno di 25 anni, convivente della mamma di Sharon.

I segni sul corpicino, in particolare le ecchimosi, mappati durante l’esame sono parecchi, ma quelli più datati risulterebbero essere piccoli, concentrati su braccia e gambe. All’autopsia, svolta all’ospedale di Begamo, oltre al consulente della Procura, erano presenti quello di Marincat, della madre della bimba e del padre. La donna, sentita anche sabato dai carabinieri della Tenenza di Mariano Comense e dal sostituto procuratore di Como Antonia Pavan, ha spiegato che non si preoccupava per quei piccoli lividi che ogni tanto vedeva, perché la bimba camminava e gattonava per casa, cadeva, inciampava, finiva contro mobili e ostacoli come qualunque piccolo di quell’età. Diverse sono invece le lesioni recenti, che potrebbero essere state inferte il giorno stesso della morte, tra le quali rientra anche quella alla zona genitale. Sono concentrate sulla schiena, nella zona anteriore del bacino, e sulle spalle.

C’era inoltre una ferita al labbro, e un importante ematoma alla testa. La scatola cranica, presentava inoltre una frattura nella parte posteriore che partiva dalla nuca e arrivava fino all’orecchio. Ora l’uomo è accusato di morte come conseguenza di maltrattamenti, e di violenza sessuale aggravata.  Rinchiuso in carcere al Bassone di Como, in una cella dell’area isolamento e in osservazione, Marincat sarà interrogato oggi pomeriggio dal gip Andrea Giudici, che ha firmato il provvedimento cautelare. Ieri mattina ha incontrato il suo avvocato, Stefano Plenzick: "L’ho trovato provato, quasi stralunato", ha detto. A lui, ha ribadito la versione data fin dal primo momento: il ferimento causato dalla caduta di una stufetta del bagno, che avrebbe colpito Sharon alla testa. Oggi, durante il videocollegamento con il giudice, dovrà decidere se rispondere alle domande o tacere e riservarsi di chiedere un interrogatorio successivo con il magistrato che coordina le indagini.