Cabiate, icona mariana cancellata: il caso agita il Consiglio

Il sindaco si difende: "Era impossibile lasciarla". La consigliera Giussani: "Faceva parte di un progetto"

L’icona mariana commissionata ai madonnari di Asti

L’icona mariana commissionata ai madonnari di Asti

Cabiate (Como) - «Un’opera per essere ben riuscita deve amalgamare tutti gli elementi, e sono gli artisti che decidono sulla parte artistica e su come integrarli. Era decisamente impossibile tenere l’immagine presente sul vecchio muro di cemento, anche solo per le grandi dimensioni, oltre dal punto di vista stilistico". Così il sindaco di Cabiate Maria Pia Tagliabue ha risposto all’interpellanza presentata durante l’ultimo consiglio comunale dal consigliere di minoranza Martina Giussani, del gruppo Uniti per Cabiate. La vicenda riguarda la cancellazione dell’icona mariana, sparita dalla facciata dell’edificio che ospita la scuola d’arte di Cabiate, alla Cittadella della Cultura, in esecuzione di un progetto commissionato dall’Amministrazione Comunale.

Al sindaco , è stato chiesto conto dei motivi per cui l’icona è stata eliminata, senza coinvolgere i cittadini di Cabiate, che da quasi trent’anni erano affezionati a quell’immagine popolare. Era stata realizzata in occasione della festa patronale del settembre 1995, commissionata ai madonnari di Asti e riproduceva l’iconografia dell’altare della Madonna della parrocchiale di Santa Maria Nascente, dipinta da Luigi Filocamo e benedetta l’8 settembre 1959, con una aggiunta che la rendeva unica: la raffigurazione dell’antica chiesetta di San Giorgio in campagna sullo sfondo, legame con la collettività locale. "L’Amministrazione Comunale – ha replicato la consigliera Giussani - non può utilizzare gli edifici comunali come se fossero casa sua. Quell’affresco di Madonna era il risultato di un progetto fatto da altri, anche pagato da altri. L’affresco poteva essere tenuto, poteva essere recuperato". Fin da subito, la minoranza aveva insistito affinché quell’affresco venisse integrato dalla nuova realizzazione, ma "Le cose cambiano", ha replicato il sindaco.