Braccio in ingranaggio, nei guai direttore della ditta

L’incidente sul lavoro nel marzo 2017 . Una frattura scomposta

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Un braccio imprigionato in una macchina di miscelazione di vernici. Una malattia durata oltre quattro mesi, che ora ha portato a processo il direttore dell’impianto di Mariano Comense della Sherwin Williams Italy, in cui lavorava l’operaio – un cinquantenne di Fenegrò - che il 28 marzo 2017, si era infortunato mentre stava miscelando le materie prime destinate alla produzione di vernici. Il braccio si era fratturato all’interno del macchinario, causandogli la frattura scomposta dell’ulna del braccio destro, per la quale era stato in cura circa 130 giorni prima di essere dichiarato guarito.

Ora il responsabile dell’impianto, Domenico Chilà, 52 anni di Bresso, è finito a processo per lesioni colpose gravi, derivanti dall’inosservanza delle norme di prevenzione sui luoghi di lavoro. I rilievi svolti da Ats Insubria successivamente al ferimento dell’operaio, avevano ricostruito che il dispositivo di sicurezza previsto da quel macchinario, per evitare che si verificassero eventi di questo genere, non sarebbe stato adeguatamente adottato. Si trattava, in particolare, dell’adozione di un sistema che avrebbe dovuto impedire il funzionamento della macchina nel momento in cui il bidone in cui venivano inseriti i materiali da miscelare, non aveva il coperchio chiuso. La catenella di ancoraggio, strutturata in modo tale da impedire il funzionamento della macchina senza coperchio, sarebbe risultata mancante. Esponendo così il braccio del lavoratore al contatto con l’albero rotante che, quel giorno, fu agganciato e trascinato nel senso di rotazione dell’ingranaggio, causandogli la frattura dell’osso. Chilà, come sempre in questi casi, è imputato in virtù del ruolo che ricopriva, quello di direttore dello stabilimento, responsabile anche dell’adozione di adeguate misure di sicurezza. Pa.Pi.