Accusato della morte di Sharon: fa scena muta davanti al giudice

Il 25enne Robert Marincat non ha voluto rispondere alle domande dei giudici sulla morta della neonata

La casa di Cabiate dove viveva la piccola Sharon morta a soli 18 mesi

La casa di Cabiate dove viveva la piccola Sharon morta a soli 18 mesi

Cabiate (Como), 27 gennaio 2021 - Davanti al gip Andrea Giudici, Gabriel Robert Marincat è rimasto zitto. Dal carcere di Como, dove è detenuto da cinque giorni, ieri ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia, che di fatto non si è svolto. Il venticinquenne è accusato di morte come conseguenza di maltrattamenti, e di violenza sessuale nei confronti della figlia della sua compagna."E’ stranito, fatica a rendersi conto di ciò che gli sta ruotando attorno, dell’enormità di ciò che gli viene contestato", ha detto il suo avvocato, Stefano Plenzick.

Nominato di fiducia già in occasione dell’autopsia, svolta un paio di giorni dopo la morte della piccola Sharon Barni, avvenuta la sera dell’11 gennaio, aveva dato incarico a un consulente di parte, che ha affiancato quello nominato dal sostituto procuratore di Como Antonia Pavan, e delle due parti offese, il padre e la madre della bimba. Consulente che, al momento, sarebbe arrivato a dare una spiegazione meno netta dell’origine delle lesioni trovate sul corpo della bimba morta a 18 mesi di età. Le imputazioni e l’ipotesi di ciò che potrebbe essere accaduto quel pomeriggio, quando Marincat e la bimba erano in casa da soli, derivano strettamente dall’esame medico legale, e dall’interpretazione che potrà essere data della quantità di ecchimosi, lesioni, segni e della frattura cranica, riscontrati sulla bimba.