Autisti picchiati, il caso diventa nazionale: a Como arriva Salvini

Il neoministro dell'Interno è atteso in Prefettura

Polizia

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Como, 8 giugno 2018 - È diventato un caso nazionale la brutta avventura dei due autisti di Asf, Pietro Lombardo e Massimo Bornino, picchiati e presi a calci martedì sera in piazza Vittoria da una ventina di migranti che pretendevano di salire a bordo del autobus senza pagare il biglietto. Ieri pomeriggio ad accendere i riflettori sul caso che aveva già infiammato la cronaca locale è stato niente meno che il neoministro dell’Interno, Matteo Salvini, che con un post sul suo profilo Facebook ha annunciato la sua visita in città. «Riempiti di botte da un gruppo di stranieri. La colpa dei due autisti? – si è interrogato il vicepremier sul suo profilo social seguito da due milioni e mezzo di persone – Aver chiesto i biglietti! Roba da matti. Domani andrò a Como, non solo per solidarietà ma per dimostrare con azioni concrete tutta la fermezza del nostro Governo». Il leader della Lega sarà ricevuto in prefettura alle 14, dopo l’incontro con i due autisti ci sarà una breve conferenza stampa con i giornalisti. Intanto nel pomeriggio di ieri Pietro Lombardo e Massimo Bornino sono stati ricevuti a Palazzo Cernezzi dal sindaco Mario Landriscina e dal vicesindaco Alessandra Locatelli. L’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha preso spunto dalla loro aggressione per propone più controlli e un’assicurazione per le vittime.

«Bisogna intervenire immediatamente per aumentare i controlli sistematici da parte delle forze dell’ordine e prevedere turni straordinari della polizia locale, soprattutto dopo il tramonto – spiega - Da tempo ho proposto di istituire in tutta la Lombardia, a spese delle società di trasporto pubblico e degli enti locali, un fondo assicurativo ad hoc per risarcire le vittime di aggressioni anche da parte di baby gang e di stranieri soprattutto se clandestini per fornire loro assistenza con patrocinio legale gratuito». Solidarietà ai due autisti è arrivata naturalmente anche da Asf, che da tempo si è attivata per poter garantire l’incolumità del proprio personale. «Siamo consapevoli dell’importanza di garantire la sicurezza a tutti i nostri dipendenti in servizio e ai passeggeri – si legge in una nota diffusa dall’azienda - A dicembre 2017 abbiamo installato a bordo degli autobus un sistema che se attivato mette direttamente in collegamento con le forze dell’ordine. Sui nuovi autobus, inoltre, il sistema di protezione della zona guida è più sicuro in quanto il vetro divisorio è più alto, a maggiore tutela dei conducenti».