"Siamo qui per fare shopping". Un arsenale nel baule dell'auto fermata a Brogeda

Como, coniugi svizzeri fermati dalla Polizia di Frontiera per un controllo finiscono in carcere

Dogana di Como-Brogeda

Dogana di Como-Brogeda

Como -  Davanti al piccolo arsenale che la Polizia ha trovato nel bagagliaio della loro auto, l’uomo ha detto di aver semplicemente dimenticato le armi dopo l’ultima esercitazione di tiro, avvenuta un mese fa. Una spiegazione che non ha impedito ai coniugi di essere arrestati in flagranza di reato per introduzione non autorizzata di armi in concorso. A.M., 33 anni, e la moglie N.K., 34 anni, entrambi residenti in Canton Ticino a Lugano, sono stati fermati dalla Polizia di Frontiera a bordo della loro auto martedì sera al valico autostradale di Brogeda.

Erano diretti in Italia a fare acquisti, secondo la loro dichiarazione, ma non avevano i loro documenti al seguito. Gli agenti hanno quindi proceduto a un controllo dell’auto, in attesa di identificarli: nel bagagliaio c’erano alcune borse contenenti armi e munizioni. Così è iniziata una perquisizione più dettagliata, che ha portato al ritrovamento di due pistole – una Beretta 9.19 e una Walther calibro 22 – di una carabina calibro 22 e un fucile con sovrapposto marca Beretta, tutti non carichi. C’erano inoltre parecchie munizioni di vario calibro, circa un migliaio di pezzi, compatibili con le armi. Infine stati sequestrati accessori per la pulizia, custodie e imballaggi.

L’uomo ha detto di essere il proprietario di tutto ciò che è stato trovato nel baule, e di averli lasciati dopo l’ultima esercitazione al poligono. I due sono stati portati negli uffici anche per procedere alla loro identificazione: la Polizia Cantonale, interpellata attraverso il centro di cooperazione doganale, ha confermato che si trattava di persone residenti in Svizzera, e che le armi trovate erano regolarmente denunciate da Morin. Su disposizione del magistrato di turno, sono stati portati in carcere in attesa dell’interrogatorio di convalida.