Arrestato per atti sessuali su una quindicenne, assolto dai giudici del tribunale di Milano

Canturino prosciolto per "carenza dell’elemento oggettivo"

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A fine agosto era stato arrestato, con l’accusa di aver fatto salire in auto una ragazzina di 15 anni, con l’intenzione di commettere atti sessuali in cambio di un compenso di pochi euro. Ma ieri Antonio Puliafito, 34 anni di Cantù, è stato assolto dai giudici del Tribunale di Milano, davanti ai quali il processo era finito per competenza distrettuale. Difeso dall’avvocato Andrea Crepazzi, è andato incontro a un proscioglimento per "carenza dell’elemento soggettivo", vale a dire della consapevolezza o volontà di commettere il reato. Fin da subito, Puliafito – finito prima in carcere, e poi ai domiciliari - aveva reso una sua versione di quello che era accaduto quel giorno, il 27 agosto, quando aveva fatto salire in macchina la ragazzina. L’aveva ascoltata mentre lei parlava delle difficoltà economiche della sua famiglia, e poi le aveva offerto 10 euro per toccarle le parti intime. A quel punto la ragazzina si era sottratta ed era scattato l’allarme, e gli amici, che si trovavano nei pressi dell’auto, avevano chiamato la polizia locale. L’uomo era stato fermato in flagranza, e portato in carcere. L’iniziale accusa di violenza sessuale su minorenne, era stata subito riformulata dal gip di Como in prostituzione minorile, perché fin dai primi accertamenti era stato chiaro che non c’era stata alcuna violenza. In attesa delle motivazioni della sentenza, i giudici sembrano aver considerato quei 10 euro che Puliafito ha consegnato alla minorenne, e che non sono stati restituiti, non un compenso per una eventuale prestazione sessuale, ma piuttosto un regalo fine a se stesso. Il processo si è celebrato sulla base degli atti e degli elementi raccolti il giorno stesso dei fatti, sia con le testimonianze raccolte che con i riscontri di indagine. Pa.Pi.