Albavilla, prof morta: lacrime a scuola. "Abbiamo sperato fino all'ultimo"

Niente da fare per Laura Forni e neppure per la bimba che portava in grembo, di appena sei mesi

Laura Forni aveva 41 anni

Laura Forni aveva 41 anni

Albavilla (Como), 15 maggio 2019 - Difficile fare lezioni ieri all’istituto Kennedy di Albavilla dove il pensiero di tutti era per la professoressa Laura e la sua bimba, morte in un modo che la scienza potrà forse chiarire, ma nessuno riuscirà davvero a spiegare.

Non hanno gli occhi gonfi solo i ragazzi del corso C, dove Laura Forni dal settembre scorso insegnava arte, sotto choc sono anche i ragazzi della 3D che lunedì mattina hanno visto la prof accasciarsi di fronte a loro, cercare di alzarsi e poi cadere di nuovo questa volta senza avere più la forza di dire neppure una parola. Un aneurisma alla milza secondo la prima diagnosi dei medici, ora in attesa di conferma dall’autopsia disposta sul corpo dell’insegnante che è morta poco dopo il suo arrivo all’ospedale Valduce. Niente da fare per lei e neppure per la bimba che portava in grembo, di appena sei mesi. «Quando mi hanno chiamato dall’ospedale per darmi questa terribile notizia mi è crollato il mondo addosso – ricorda la preside Silvia Magnaghi senza riuscire a trattenere le lacrime – I medici del 118 ci hanno detto subito che le sue condizioni erano disperate, ma abbiamo sperato nel miracolo». Invece dal Valduce è arrivata la notizia che la professoressa Laura non c’era più.

«Abbiamo deciso di dirlo ai ragazzi – prosegue la preside – abbiamo preferito dirglielo noi nel modo più corretto e rispettoso possibile, anziché aspettare che lo sapessero attraverso i socialnetwork. La professoressa Laura era molto amata da tutti loro, insegnava qui da settembre ma aveva saputo subito farsi voler bene. Con la sua voglia di vivere e il suo sorriso aveva contagiato tutti i ragazzi, poi da quando aveva saputo di essere incinta la sua maternità era diventata una specie di attesa collettiva». In quasi tutti messaggi che ieri i ragazzi della Kennedy hanno voluto dedicarle, chini sui loro banchi con le guance rigate dalle lacrime, si fa sempre riferimento alla prof Laura e alla sua bimba, ancora senza nome, che adesso sono due angeli volati lassù in cielo. 

«Nei mesi scorsi abbiamo organizzato un corso insieme all’associazione Il Mantello per aiutare i ragazzi a prendere confidenza con il tema del distacco e l’abbandono – conclude la preside – Dopo questa tragedia che ci tocca tutti da vicino li richiameremo e metteremo loro a disposizione anche uno sportello psicologico, che sarà aperto anche agli altri insegnanti e ai genitori che potranno rivolgersi per trovare conforto». La stessa cosa verrà fatta anche all’istituto comprensivo di Alzate Brianza, l’altra scuola in cui la professoressa Laura insegnava e dove ieri nel laboratorio di artistica qualcuno ha posato una rosa bianca sulla sua scrivania