Como, troppe aggressioni in centro: scatta il piano anti violenza

La Giunta preoccupata dall'escalation

Il centro città, piazza San Fedele a Como

Il centro città, piazza San Fedele a Como

Como, 15 agosto 2017 - Non ci sta la Como da cartolina, che tanto piace ai turisti, a perdere la sua immagine e anche la faccia per colpa delle aggressioni di qualche violento. Così in città sono già pronti a potenziare i controlli e far scattare un giro di vite già dopo Ferragosto. «Anche se il periodo di vacanza invoglierebbe a pensare a cose più amene non possiamo sottovalutare la situazione di disagio e di allarme causato dai tanti episodi di microcriminalità, che io preferirei definire criminalità diffusa – spiega Sergio De Santis, capogruppo di Insieme, la civica creata dal neosindaco Mario Landriscina -. Sabato notte la rissa tra extracomunitari in via Bellinzona, con botte, sassate e arresti, in città murata la folle corsa di un italiano, ubriaco, poi denunciato ed arrestato dalla nostra polizia locale per resistenza a pubblico ufficiale».

«Ancora prima la furiosa ed inspiegabile aggressione di un nigeriano a tre ragazze diciannovenni che hanno dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale. Tutto questo dovendo rinunciare, non certo per responsabilità dell’attuale amministrazione cittadina, alle videocamere anticrimine, e mi fermo qui». Il riferimento è al sindaco Mario Lucini che un anno fa aveva promosso il progetto strade sicure, che prevedeva un investimento di 120mila euro per dotare di occhi elettronici alcune tra le principali direttrici cittadine, da via Pasquale Paoli alla Statale per Lecco, via Varesina e alcune piazze e direttrici in Città Murata, con l’obiettivo di controllare il traffico e prevenire i comportamenti illeciti. Individuata l’impresa e firmato l’appalto tutto è rimasto fermo al palo per problemi burocratici e incomprensioni reciproche, tanto che alla fine e telecamere sono rimaste solo sulla carta con buona pace di chi già abituato a menar le mani si è sentito libero di farlo con la sicurezza dell’impunità.

«È doverosa una profonda riflessione di tutte le istituzioni, per combattere questi episodi sempre più frequenti e violenti. Appena il consiglio comunale riprenderà i lavori, porteremo in aula la proposta di un maggior coinvolgimento della Regione, attraverso il finanziamento dei patti per la sicurezza, l’implementazione del vigile di quartiere, progetti condivisi tra i cittadini, una maggiore illuminazione. Sicuramente ho a cuore la collaborazione, che auspicherei quasi quotidiana, con la Prefettura, con cui bisognerà lavorare assieme per arrivare alla sottoscrizione del «patto per l’attuazione della sicurezza urbana». In più Como è pronta a far valere con Roma il suo status di città di frontiera. «Como non può essere trattata come una media città posta all’interno del territorio nazionale».