
La scrittrice e libraia Cristina Di Canio insieme a Manuela Maspero di Libooks
Cantù (Como), 29 giugno 2016 - E' stata la maggior promotrice dell'iniziativa del «libro sospeso», che sulla falsariga dell'usanza napoletana del «caffè sospeso» consiste nell'acquistare un volume oltre a quello per sé e nel lasciarlo in libreria, già pagato, in cassa, come dono per un cliente successivo. Ma è anche l'autrice di un gustoso e piacevole romanzo in cui, all'interno di una libreria piccola e accogliente, «nascosta al confine tra la Milano delle boutique e i condomini affollati della periferia», si intrecciano storie, incontri, sogni e amore per la lettura.
E' la libraia e scrittrice Cristina Di Canio, che questa sera alle 21 sarà protagonista di un incontro alla libreria Libooks di via Dante a Cantù: durante la serata parlerà del suo romanzo «La libreria delle storie sospese» edito da Rizzoli e della sua esperienza di libraia indipendente. Nel 2010 Cristina Di Canio ha infatti lasciato un lavoro a posto fisso per aprire a Milano la libreria «Il mio libro», suscitando molto interesse grazie alle rassegne, agli incontri con gli autori da lei organizzati, come pure per aver lanciato l'hashtag #librosospeso, con cui ha diffuso l'iniziativa del «libro sospeso», nata dal gesto di un cliente che, dopo aver comprato alcuni volumi, ne ha preso un altro, lo ha pagato e l'ha lasciato in regalo per un successivo avventore.