
La festa dei giocatori del Brescia
Brescia - Il Brescia non cade nelle insidie del testacoda con il Vicenza e si impone con un 3-2 che evidenzia una volta di più il potenziale della squadra di Inzaghi, che con questa prova vincente offre ulteriore solidità al proprio primato. Aumentano i timori, invece, in casa dei veneti dell’ex Brocchi, la cui panchina è sempre più a rischio, così come il futuro dei biancorossi, imprigionati nelle retrovie. La gara del “Romeo Menti” parte su buoni ritmi. I biancorossi, bisognosi di punti per risalire da una posizione più che scomoda, conquistano tre angoli di fila e costringono al lavoro Joronen. Il portiere finlandese si disimpegna bene su Proia e Zonta, ma al 18’ deve capitolare. Dalmonte si invola e pennella verso l’area dove Proia si fa trovare pronto all’appuntamento con il pallone ed insacca il vantaggio dei berici. L’1-0 è però di breve durata. Bastano infatti solo 3’ alle Rondinelle per ristabilire la parità, con Palacio che deposita in fondo al sacco un felice spunto in profondità di Bajic.
L’1-1 carica gli ospiti e raffredda gli entusiasmi dei padroni di casa. Sono così gli ospiti ad assumere le redini del gioco, rendendosi pericolosi prima con Bajic, due volte, e poi con Palacio e Bisoli. Il portiere vicentino Grandi è però sempre molto reattivo e riesce a mantenere il punteggio in parità fino al 40’, quando Bertagnoli e Van De Looi strappano il pallone a Proia. Ne nasce una triangolazione con Bajic, che restituisce molto bene la sfera a Bertagnoli, freddo a sua volta a presentarsi davanti all’estremo difensore biancorosso per insaccare la rete del 2-1 che accompagna al riposo in vantaggio la squadra di Inzaghi. La ripresa si apre ancora nel segno della formazione dell’ex Brocchi. I padroni di casa sfiorano il pareggio dopo soli 5’ con un colpo di testa di Dalmonte che si stampa sul palo. La furia dei veneti non si placa e dopo soli 120” Diaw si libera davanti a Joronen, ma il finlandese si supera e conserva il vantaggio della capolista. Il Brescia non riesce ad interrompere la pressione dei locali e al 20’, dopo avere reclamato a lungo per un possibile rigore, la compagine berica va ancora vicina al pareggio con Dalmonte che colpisce la traversa con una pregevole conclusione. I biancorossi insistono con grande ardore alla ricerca del gol e centrano nuovamente il palo al 27’ con Ranocchia. Un minuto più tardi l’arbitro assegna un rigore per un dubbio intervento ai danni di Diaw, ma Joronen si supera e neutralizza la conclusione dello stesso attaccante biancorosso. Dopo una nuova sventola di Dalmonte deviata dal sempre attento Joronen, le Rondinelle si portano sul 3-1 grazie ad un perfetto contropiede, con Mangraviti che appoggia a Bertagnoli il pallone che l’ex giocatore del Chievo trasforma nella sua doppietta personale. Un Vicenza mai domo, però, non ci sta ad arrendersi e al 39’ una beffarda punizione di Giacomelli tradisce Joronen e riapre la contesa. La formazione di Inzaghi è così costretta a stringere i denti e a soffrire sino al termine per avere la certezza dell’importante vittoria, ma il Vicenza non riesce più a creare vere occasioni da rete e il triplice fischio dell’arbitro consente di gioire ad un Brescia autorevole ed efficace che consolida il suo primato.
Vicenza-Brescia 2-3 (1-2) Vicenza (4-4-2): Grandi 6,5; Bruscagin 6, Padella 6, Brosco 6, Calderoni 6; Ranocchia 6,5, Zonta 6, Proia 6 (20’ st Giacomelli 6), Di Pardo 6 (30’ st Mancini 6), Dalmonte 6,5 (34’ st Meggiorini sv); Diaw 6,5. A disposizione: Bresolin; Pizzignacco; Ierardi; Sandon; Crecco; Rigoni; Taugourdeau; Pontisso; Longo. All: Christian Brocchi 6. Brescia (4-3-2-1): Joronen 6,5; Mateju 6, Cistana 6, Chancellor 6,5, Pajac 6 (32’ st Mangraviti 6); Bisoli 6, Van de Looi 6,5, Bertagnoli 7 (41’ st Cavion sv); Léris 6,5 (32’ st Spalek 6), Palacio 6,5 (32’ st Tramoni 6); Bajic 6,5 (16’ st Moreo 6). A disposizione: Linner; Perilli; Huard; Karacic; Papetti; Olzer; Tramoni; Ayè. All: Filippo Inzaghi 7. Arbitro: Abbatista di Molfetta 6. Reti: 18’ pt Proia; 21’ pt Palacio; 40’ pt e 36’ st Bertagnoli; 39’ st Giacomelli. Note: ammoniti: Calderoni; Bajic; Di Pardo; Pajac; Padella – angoli: 8-3 – recupero: 1’ e 4’ - spettatori: 7.200 circa.