Il Lumezzane chiede alla Lega nazionale dilettanti di essere "congelato"

Lumezzane (Brescia), 14 agosto 2017 - Aumentano le nubi che minacciano il futuro del Lumezzane. Sono in molti (e non solo in Valgobbia) a guardare con comprensibile apprensione al prosieguo del cammino di una blasonata società che nelle ultime 24 stagioni ha militato ininterrottamente tra i professionisti e che rischia, seriamente di veder interrompere improvvisamente il proprio cammino. La situazione è a dir poco ingarbugliata e le evoluzioni delle ultime ore non hanno certo aperto spiragli di luce. Dopo l'intenzione manifestata dal presidente Renzo Cavagna di "scioperare" ad oltranza fino a che non sarà chiarita la situazione, la società rossoblu ha inviato una missiva alla Lega Nazionale Dilettanti per informare della propria decisione di non scendere in campo almeno fino al prossimo 13 settembre. Un mese durante il quale i valgobbini avrebbero dovuto sostenere la prima gara di Coppa Italia con il Rezzato e le prime due gironate del Campionato che prenderà il via domenica 3 settembre. Il presidente Cavagna, prima di svolgerà qualsiasi attività, attende però di conoscere le pronunce del Collegio di garanzia (udienza fissata per venerdì 1) e la discussione collegiale del Tar del Lazio di mercoledì 13. Due sentenze che, tuttavia, potrebbero anche non fermare la lunga battaglia che il sodalizio lumezzanese intende portare avanti: "Se per caso - è la posizione del presidente Cavagna - non otterremo giustizia né al Tar né al Coni, andremo avanti. Procederemo con il tribunale ordinario e con la Corte Europea, chiederemo i danni, economici e morali, alla Figc". Accanto a tutto questo, c'è un'altra fonte di preoccupazione che giunge dal campo. In questo momento a Lumezzane, dopo la "diaspora" dei giorni scorsi, si sta allenando uno sparuto gruppo di giovani (ex della Berretti dello scorso anno) che non sono certo pronti ad affrontare un Campionato. Una volta terminate le sfide legali il Lumezzane sarà ancora in tempo a costruire una squadra?