Ubriaca travolse in microcar neonata: il gup rimanda gli atti in Procura

La donna guidava con in corpo alcol tre volte oltre i limiti: finì sulla ciclopedonale investendo la carrozzina

Ha rischiato di uccidere una neonata di un mese, sbalzata dalla carrozzina che aveva investito con la sua microcar, da lei guidata con in corpo alcol tre volte oltre i limiti. La piccola si è miracolosamente salvata. L’automobilista invece è comparsa ieri davanti al gup per l’udienza preliminare. Si parla dell’incidente avvenuto nel pomeriggio dello scorso 1 ottobre a Rezzato. L’imputata, una cinquantenne del paese, un vecchio precedente per droga, procedeva in via Perlasca quando ha sbandato verso sinistra ed è finita sulla ciclopedonale. Sulla pista camminava in direzione opposta una mamma con carrozzina. La madre, 29 anni, non si è fatta nulla. Ha però rischiato di morire di crepacuore vedendo la figlioletta volata sull’asfalto. Ma la bimdopo un paio di giorni è stata dimessa dall’ospedale. Dal canto suo l’investitrice, che subito si era fermata per prestare soccorso, aveva ammesso di avere bevuto un paio di pirli all’uscita dal lavoro - le erano state trovate anche tracce di coca - ma aveva assicurato di essersi messa al volante da lucida. "Mi ero distratta per prendere dalla borsa il cellulare che suonava" si era giustificata lei, poi arrestata. Ieriil gup, Alessandra Sabatucci, ha disposto il ritorno degli atti in procura per un presunto vizio procedurale - a sollevare l’eccezione l’avvocato Gianbattista Scalvi, che assiste la cinquantenne - perché il pm Carlo Pappalardo proceda con la citazione diretta e a seguire il giudizio immediato, saltando il passaggio dal gup. Il difensore ha anche chiesto la revoca della misura - l’imputata ora è sottoposta all’obbligo di firma - ma la procura si è opposta. Il giudice si è riservato. B.Ras.