
Il ministro Antonio Tajani all’inaugurazione del corso di laurea in Scienze politiche
"Conosci i nomi dei bambini uccisi da Israele". Un invito seguito da una serie di volantini con i nomi dei bambini morti a Gaza nei 600 giorni di guerra, appiccicati sul muro del vialetto che conduce alla sede di Giurisprudenza e nel cortile interno. Così è stato accolto ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nella visita all’ateneo per la presentazione del corso di laurea triennale in Scienze politiche e sociali. Tanti gli attivisti pro-Pal che hanno accusato il governo di non fare abbastanza per fermare il "genocidio in corso in Palestina". Srotolati uno striscione con i nomi delle 8 vittime della strage della Loggia e uno che accostava il nome del ministro a sionismo e fascismo (il presidente della Regione Attilio Fontana e l’assessore Simona Tironi hanno espresso solidarietà al ministro). "Tutti vogliamo la pace – ha commentato Tajani, passando attraverso il presidio – ma non bisogna sfruttare i problemi del popolo palestinese per strumentalizzarlo. E bisogna chiedere ad Hamas perché non vuole accettare il cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti".
Anche il racconto del nuovo corso di laurea si è intrecciato con la guerra a Gaza, per effetto dei "vergogna, vergogna" urlati dagli attivisti nel cortile e per la lettera di 300 docenti che hanno chiesto l’impegno del Governo per un cessate il fuoco, per evitare che un popolo venga estirpato dal suo territorio e perché a Gaza entrino gli aiuti umanitari. "Nel mondo ci sono 56 conflitti – ha ricordato il rettore Castelli, che ha consegnato la lettera a Tajani –. Io mi trovo a guidare un’università che ha sempre consentito il dialogo".
In segno di protesta, nel momento in cui il ministro ha preso la parola, alcuni studenti hanno lasciato l’aula. "Mi avrebbe fatto piacere che chi ha posto le domande avesse ascoltato le risposte – ha detto il ministro che ha replicato ai punti posti nella lettera –. Hamas ha grandi responsabilità sulla strage del 7 ottobre, la reazione di Israele è stata sproporzionata ed è inaccettabile quello che sta accadendo a Gaza". Il ministro ha ricordato il sostegno alle iniziative per il cessate il fuoco, gli aiuti umanitari di Food for Gaza, i 700 palestinesi portati in Italia, i 130 bambini malati in cura nel Paese, la disponibilità dell’Italia a curare l’ultimo rimasto dei 10 fratellini palestinesi. "Quanto alla distruzione di Gaza, la posizione del Governo è chiarissima, noi siamo contrari e sosteniamo il progetto dell’Egitto e degli altri Paesi arabi per la ricostruzione".