Straniero disperso nel Garda. Si tuffa dalla barca al largo: turista inghiottito dalle acque

Gargnano, il quarantenne era a circa quattrocento metri dalla costa. Forse tradito da un malore

Straniero disperso nel Garda. Si tuffa dalla barca al largo: turista inghiottito dalle acque

Straniero disperso nel Garda. Si tuffa dalla barca al largo: turista inghiottito dalle acque

GARGNANO

Si tuffa dalla barca al largo e sparisce sott’acqua. È successo di nuovo. Arriva l’estate, scoppia il caldo e sui laghi ricominciano gli allarmi. Da ieri c’è un disperso nel Garda, nelle acque di Gargnano. Si tratta di un quarantaquattrenne originario della Cina, residente a Toscolano.

Stando ad alcuni testimoni l’uomo nel primo pomeriggio era arrivato sull’alto Garda con una piccola imbarcazione (in seguito recuperata dai soccorritori). Qualcuno ha riferito di avere visto il malcapitato tuffarsi a una considerevole distanza dal litorale, a circa 350-400 metri dalla costa, non si sa se per farsi un bagno rinfrescante oppure per una perdita di equilibrio. Non si può escludere infatti che quello che era apparso a tutta prima un tuffo in realtà sia stata una caduta in acqua un malore. Il bagnante comunque ha fatto un paio di bracciate, è entrato in crisi e poi si è inabissato. Ad accorgersi di quell’uomo in forte difficoltà in mezzo al lago di Garda, che alla fine non è riuscito più a riemergere, sono stati alcuni turisti austriaci, che erano in gita in barca. Sono stati loro ad allertare il 112. La centrale di prima emergenza Areu ha girato la segnalazione alla Guardia costiera di stanza a Salò. In zona i guadacoste sono sopraggiunti due mezzi navali, con a bordo anche un soccorritore marittimo, che per tutto il giorno ha eseguito perlustrazioni del lago con tecnica snorkeling. Le ricerche sono proseguite a oltranza pure via cielo, si sono avvalse infatti anche dell’elicottero dei vf, sul posto pure con un mezzo navale. La prefettura ha chiesto poi l’uscita dei Volontari del Garda, in campo con la loro imbarcazione dotata di Rov e sonar. Beatrice Raspa