REDAZIONE BRESCIA

Strage piazza Loggia, parti civili: "La sentenza è lezione di democrazia"

I commenti alle motivazioni della sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Milano che ha condannato all'ergastolo Maggi e Tramonte

La strage di Piazza della Loggia

Brescia, 31 agosto 2016 - "Questa parte di verità è il risultato complessivo dell'impegno della città, degli amministratori, delle sigle sindacali, dei giudici inquirenti che non si sono mai stancati di cercare la verità e degli avvocati di parte civile". Così Manlio Milani, presidente dell'associazione familiari vittime della Strage di Piazza Loggia, ha commentato le motivazioni della sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Milano che ha condannato all'ergastolo Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte. E ancora: "Per la prima volta, 42 anni dopo, sono stati indicati ruoli e colpe. Avrei voluto leggere queste motivazioni nei primi processi e non assistere alla sciatteria del primo processo bresciano". "Dobbiamo ottenere le scuse di quegli uomini dello Stato che non sono stati fedeli allo Stato - ha concluso -. È un'esigenza per tutti".

Le motivazionid ella sentenza sono state depositate circa tre settimane fa. Di fatto la Corte di Milano ha stabilito che la strage di piazza Loggia è parte integrante di una precisa strategia della tensione messa in atto per rovesciare le istituzioni democratiche. "E' stata una condanna molteplice e non solo per Tramonte e Maggi, ma anche una condanna agli apparati di sicurezza dello Stato. Questa sentenza è un' elevatissima lezione di democrazia. Per la prima volta si parla di strage politica", ha invece detto l'avvocato di parte civile Renzo Nardin che con i colleghi ha partecipato all'ultimo processo per la strage di Piazza della Loggia davanti alla Corte d'Assise d'appello di Milano. C'è da attendere ora la sentenza definitiva della Cassazione, ma dal punto di vista giudiziario non si potrà andare oltre.

Infine, un commento anche dal sindaco di Brescia Emilio Del Bono: "Un messaggio forte per le generazioni future, una sentenza che fornisce una ricostruzione molto precisa ed è figlia della tenacia di chi ha voluto ricercare la verità nonostante il passare degli anni".  "Se non ci fosse stato un concerto solidale di un'intera città non saremmo arrivati a questa sentenza che, seppur troppo tardivamente, ha fatto giustizia - ha aggiunto il primo cittadino -. La parte sana delle istituzioni ha reagito e la città ha vinto".