MILLA PRANDELLI
Cronaca

Brescia, rapimento Zanotti: "Le nostre figlie sono molto turbate"

La famiglia dell'imprenditore rapito in forte apprensione per il video diffuso

Un fermo immagine del video con Zanotti

Marone, 26 maggio 2017 - A due giorni dalla messa online del video che ritrae Sergio Zanotti, l’uomo di Marone scomparso nell’aprile del 2016 mentre si trovava in viaggio di lavoro tra Turchia e Siria, la famiglia chiede di lasciare lavorare la Farnesina. «La Farnesina è in costante contatto con noi – spiega la madre delle tre figlie avute nel corso del suo matrimonio, Jolande Maniere – il mio compito principale in questo momento è lasciare operare chi si occupa della questione senza intromettermi. Devo inoltre tutelare e stare vicino alle mie figlie, che sono molto toccate da quanto accaduto. In particolare sto cercando di fare sentire tutto il mio affetto a quella che vive all’estero, che non può essere qui insieme a me e alle altre due sorelle. Non posso aggiungere nulla rispetto a quanto emerge dal filmato, se non che siamo assai in pensiero».

Il video, nelle ultime ore, ha fatto il giro di Marone, dove la gente è sempre più propensa a credere alla vicenda. Se inizialmente qualcuno ha pensato a una finzione o ha dato poco peso al primo videomessaggio apparso a novembre, ora è il momento della preoccupazione. «Si vede che è sofferente – hanno spiegato gli amici del bar centrale – lo sguardo è basso e preoccupato. E’ sicuramente lui». Intanto è da capire chi sia Abu Jihab, il sedicente jihadista che ha pubblicato i video e che continua a creare profili Facebook e YouTube con cui contatta persone legate a Zanotti a vario titolo e a seconda dei giorni appare e scompare.