MILLA PRANDELLI
Cronaca

Scritte sui muri e foto rubate. Vandalizzata la “capannetta“

Un atto di incomprensibile vandalismo ha colpito uno dei simboli della montagna bresciana: la capanna Tita Secchi, uno dei bivacchi...

Un atto di incomprensibile vandalismo ha colpito uno dei simboli della montagna bresciana: la capanna Tita Secchi, uno dei bivacchi...

Un atto di incomprensibile vandalismo ha colpito uno dei simboli della montagna bresciana: la capanna Tita Secchi, uno dei bivacchi...

Un atto di incomprensibile vandalismo ha colpito uno dei simboli della montagna bresciana: la capanna Tita Secchi, uno dei bivacchi più facilmente raggiungibili dagli escursionisti meno esperti, posizionato ai piedi della Cima Caldoline, sempre aperto e pronto ad accogliere tutti gratuitamente con tavoli, materassi e brandine, una piccola cucina e qualche genere di prima necessità come bottiglie di acqua e alcuni alimenti. La struttura in legno, gestita dal gruppo alpinistico Amici di Cima Caldoline-Maniva, è stata imbrattata con scritte rosse - pericolo, pericolante, divieto di accesso - vergate sulle pareti esterne e sotto il porticato. Non solo: porte e tavoli sono stati imbrattate e tutte le foto date alle fiamme.

Il gruppo ha sporto denuncia ai carabinieri di Gardone Valtrompia, ma al momento non ci sono indiziati. Le motivazioni del gesto restano un mistero: atto di teppismo o dispetto premeditato? Non è la prima volta che la capanna viene danneggiata e persino derubata. Alcuni anni fa i volontari hanno dovuto, loro malgrado, piombare i contenitori per le offerte che gli escursionisti sono soliti lasciare per ringraziare dei lavori effettuati e della cura per la struttura. Qualcuno, sistematicamente, le portava via. Dal gruppo arriva ora un appello, nella speranza di poter ricotruire il patrimonio ritenuto più importante: le fotografie che raccontavano l’impegno e la dedizione messi per tre decenni nella “capannetta“, come la chiamano i volontari.

Milla Prandelli