Scacco al clan mafioso degli Orrù: dieci condanne

Dagli incendi dolos a spaccio ed estorsioni a tessere le fila il boss Righetti che sconterà undici anni

Migration

Dieci condanne, di cui una di undici anni e otto mesi. Le ha inflitte ieri il gup Federica Brugnara al termine del processo in abbreviato nei confronti di dieci persone coinvolte nell’operazione “Monterosa“, 21 misure cautelari e patrimoniali eseguite nel novembre 2021 tra Brescia, Milano e Mantova per estorsioni, rapine, incendi dolosi, danneggiamenti, lesioni e migliaia di episodi di spaccio.

Al centro del procedimento, il 24enne Franco Righetti Orrù, condannato appunto a 11 anni e 8 mesi. Ben più di quanto chiesto dal pm Benedetta Callea, che si era limitata a quantificare durante la requisitoria 8 anni e 10 mesi. Famiglia sarda naturalizzata bresciana con un curriculum criminale da film - i genitori furono condannati a 18 e 14 anni per traffico di droga, lo zio fu ucciso durante una assalto a un portavalori a Paitone, e tutti i fratelli sono noti alle forze dell’ordine - Orrù con altri pregiudicati italiani e stranieri, perlopiù albanesi, per l’accusa avrebbe messo in atto violenze ed intimidazioni varie per recuperare crediti maturati con lo spaccio. L’inchiesta aveva preso le mosse proprio da una serie di rapine e incendi registrati tra Bedizzole e Calcinato nel 2019-20. "Portiamolo dagli zingari di Calcinato così ti tagliano le gambe" dice Orrù, intercettato, a un cliente che non paga. A un altro cliente invece per la Procura il giovane Orrù avrebbe fatto “visita” dopo avergli sfondato la porta di casa, averlo chiuso in un armadio, avergli fracassato la Tv e rubato il portafogli. Hanno scelto l’abbreviato anche figlio e padre, Nicholas e Roberto Sandri, di Bedizzole, condannati rispettivamente a 5, e a 6,4 anni. Agli altri sette imputati - vi sono anche alcune posizioni aperte a dibattimento - il gup ha invece inflitto pene comprese tra 1,2 anni e 5,5 anni.

Beatrice Raspa