Samir Bougana, soldato Isis 28enne di Gavardo. Nuove accuse: "Un anno di torture"

La testimonianza di un rifugiato 14enne dalla Germania: "Mi ha seviziato". Già in carcere per terrorismo, ha quasi scontato la pena. Il gip: "È ancora radicalizzato". La difesa: "Un bravo ragazzo"

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Brescia, 12 novembre 2022 - Nell’estate 2019 era stato arrestato dalla Digos di Brescia, dall’Fbi e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione a Kobane, nella Siria liberata dei curdi, perché sospettato di essere uno jihadista radicale al soldo dell’Isis, accusa che gli è già costata una condanna a 4 anni. Ora, a un mese dall’imminente uscita dal carcere di Sassari dove ha scontato la sua pena, il 26enne foreign fighter di Gavardo Samir Bougana ha avuto una brutta sorpresa: la notifica di una nuova misura cautelare in cella perché si ritiene abbia picchiato, torturato e sequestrato almeno due persone, tra cui un quattordicenne.

Terrorismo e odio razziale

Siriani o curdi che si erano rifiutati di arruolarsi nelle file dello Stato Islamico, tutto aggravato dalla crudeltà, dalle finalità di terrorismo e dall’odio razziale, consistito nella persecuzione sistematica delle minoranze etniche, in specie dei curdi Yazidi. Di questo è convinta la pm Erica Battaglia, la stessa che aveva sostenuto le accuse precedenti, ma anche il gip Gaia Sorrentino, che ha firmato l’ordinanza. L’attuale procedimento nasce dalle dichiarazioni di un rifugiato in Germania che ha riferito di essere stato torturato anni prima dai soldati dell’Isis.

Il riconoscimento della vittima

Uno a suo dire era proprio Bougana, ha detto pur tentennado di fronte a foto che ritraevano il presunto aguzzino con la barba. Per almeno un anno nel corso di sessioni settimanali il giovane bresciano avrebbe applicato elettrodi su gamba e braccia dei malcapitati, legati, appesi al soffitto seduti su una sedia metallica e picchiati con bastoni e tubi di metallo, e fatti oggetto di scariche elettriche. Il ragazzino avrebbe riportato la perdita permanente della sensibilità del braccio destro e deficit neurologici. Lo zio sarebbe morto (ma l’omicidio non è contestato a Bougana). La vittima lo ha riconosciuto anche due anni dopo, nell’agosto 2021, durante un interrogatorio a Dusseldorf nel corso del quale ha mostrato cicatrici su piedi e sulle braccia.

"Un bravo ragazzo"

"Bougana anche solo guardandolo in faccia si capisce che è un bravo ragazzo, quelle accuse sono infondate" lo difende l’avvocato Salvatore Arcadipane. Trasferito dall’Italia alla Germania nel 2010, nel 2015 volò in Siria. Per la procura raggiunse la "Casa dei tedeschi", la palestra di addestramento alla guerra dei foreign fighter, e fu assunto dalla cellula Junud Al Sham. Per Bougana al contrario quel viaggio era animato solo da intenti pacifisti e desiderio di aiutare le popolazioni locali.

Soldato dell'Isis

"È un dato acquisito che Bougana abbia svolto il ruolo di soldato dell’Isis nel 2014", si legge nell’ultima ordinanza. Per varie ragioni le esigenze cautelari sussistono "al massimo grado": mostrerebbe capacità criminale "spiccata", "non risultano né una effettiva dissociazione dagli ideali politici e religiosi del Daesh né percorsi di deradicalizzazione" e sarebbe "rilevante il rischio di recidiva".