"Salvate le anguille nel Garda", l'appello del Wwf

Paolo Zanollo referente dei sub dell'associazione per Brescia e Bergamo: "Va preservato l’ecosistema"

Mobilitazione sul Garda per le anguille

Mobilitazione sul Garda per le anguille

Brescia -  "Pensiamo velocemente ad una modalità per il ripopolamento al di là della logica dell’interesse economico: non far tornare le anguille perché non si possono pescare è assurdo". Questo l’appello lanciato da Paolo Zanollo, referente dei sub per Wwf Brescia e Bergamo, a fronte del rischio di scomparsa delle anguille dal Garda. Dal 2011 è di fatto proibita la pesca professionale e sportivo-dilettantistica di questo animale nel Benaco, per effetto del divieto prorogato di anno in anno da Regione Lombardia (insieme a Veneto e provincia autonoma di Trento) sulla base dell’ordinanza del Ministero della Salute, per evitare il consumo di anguille contaminate da Pcb presente nei fondali del lago.

Con il blocco dei prelievi, è finita anche la semina per aiutare il ripopolamento; se a questo si aggiungono le barriere per evitare l’ingresso dai fiumi e l’inquinamento che rende difficile la riproduzione di questi animali, si arriva al rischio di estinzione tout court. Il problema non riguarda solo il Garda. Nel 2009 l’anguilla è stata inserita nella Lista Rossa della Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura) come specie a rischio critico. "La tutela – sottolinea Zanollo – non deve essere fatta solo per fini economici, ma per preservare l'ecosistema che sarebbe danneggiato dalla scomparsa della specie".