Sacerdote sotto ricatto sessuale versa agli aguzzini 150mila euro

Estorsione e “revenge porn“ contro un parroco bresciano. Autori dei giovani rom che vivono a Bergamo

A condurre l’indagine il pm Alessio Bernardi con la polizia locale di Brescia

A condurre l’indagine il pm Alessio Bernardi con la polizia locale di Brescia

Brescia - Lo avrebbero prima circuito, poi adescato, infine ricattato biecamente con la minaccia di diffondere all’intera sua rubrica telefonica un video compromettente con lui protagonista. Un trucchetto con cui gli hanno spillato un tesoro. È la storia capitata a un parroco bresciano di 65 anni, vittima di estorsione e revenge porn. Sotto pressione e con l’acqua alla gola, il don avrebbe messo in mano ai suoi aguzzini – si ipotizza una banda di giovani nomadi romeni, dimoranti nel quartiere Malpensata a Bergamo, professionisti dei raggii – circa 150mila euro. Già arrestati due ventenni. L’inchiesta, condotta dal pm Alessio Bernardi e dal nucleo investigativo della Polizia Locale di Brescia, è nata nel febbraio 2020.

Il sacerdote aveva contattato i vigili all’apparenza esasperato da alcuni clochard di stanza davanti alla sua chiesa, troppo insistenti con le richieste di elemosina. Approfondendo la denuncia, gli investigatori hanno scoperto una retroscena sconcertante: il don ha confidato in preda all’angoscia di essere finito nella rete di alcuni ricattatori. L’arma era un video hot, forse creato di proposito per ricattare la vittima, girato tra i telefoni di una serie di giovani dell’Est, tra i 20 e i 25 anni. Dopo averlo avvicinato con la scusa della mancanza di lavoro e dell’estrema povertà, i ragazzi in questione sarebbero riusciti a entrare in intimità con lui, quindi avrebbero iniziato a chiedergli insistentemente denaro. Prima poche migliaia di euro. Poi sempre di più. Da alcune intercettazioni – agli atti ci sono numerose conversazioni e telefonate via Whatsapp – anche 40mila euro a volta. Lo scorso febbraio la Locale ha arrestato in flagranza un 21enne nell’ambito di una consegna controllata di 3mila euro. Il 21 aprile invece è finito in cella un altro ventenne, bloccato alla frontiera di Trieste mentre rientrava dalla Romania. L’indagine continua.