
Carcere
Brescia - Da qualche tempo non c’è pace a Canton Mombello. La vecchia casa circondariale, sovraffollata e che cade in pezzi, ieri è stata teatro dell’ennesima rissa. Bilancio: tre persone in ospedale - due agenti della penitenziaria e un detenuto - e una sezione del reparto nord distrutta. Il parapiglia si è scatenato alle 8,30 dopo una notte già ad alta tensione e ha visto coinvolte una quindicina di persone: magrebini da una parte, albanesi dall’altra. Le fazioni si sono affrontate a mani nude e lanciando tutto quanto avevano a disposizione: sgabelli, gambe di tavoli, suppellettili, fornelli. A fatica i due poliziotti in turno, supportati dai colleghi intervenuti per aiutarli, hanno riportato la calma riuscendo a disarmare i facinorosi e a riportarli dietro le sbarre. Ma sono rimasti feriti, ed è stato necessario recarsi in pronto soccorso. In ospedale è finito anche uno dei detenuti, mentre altri sono stati medicati nell’ambulatorio interno.
La Penitenziaria è in allarme: "Il Sinappe si impegnerà con chi di dovere perché vengano assunti i dovuti provvedimenti nei confronti dei protagonisti della rissa fino ad allontanare i promotori dei disordini, violenza e scompiglio", ha promesso il segretario nazionale del sindacato di maggioranza, Antonio Fellone. "Non è la prima volta che il carcere di Brescia si trasforma in un campo di battaglia e ancora una volta a farne le spese sono stati i lavoratori della penitenziaria – ha fatto eco il coordinatore regionale di Fp Cgil, Calogero Lo Presti – La convivenza forzata di soggetti di nazionalità, culture, religioni diverse spesso porta a disordini e azioni cruente. La direazione ha subito disposto la chiusura delle camere detentive dei responsabili. La tensione comunque rimane alta, si temono altri tafferugli. Purtroppo Canton Monbello con le carenze strutturali non risponde più ai canoni di una detenzione moderna". Di qui l’appello alle istituzioni: "Serve maggior impegno perché si accelirino i tempi di costruizione del nuovo carcere".