Risorse idriche ridotte di un terzo Svaniti 455 milioni di metri cubi

Il bollettino idrologico di Arpa Lombardia evidenzia il deficit di laghi e invasi accumulato nel 2022

Migration

di Federica Pacella

La siccità taglia di un terzo le risorse idriche lombarde: rispetto alla media 2006-2020, all’appello mancano 455 milioni di metri cubi. L’ultimo bollettino idrologico di Arpa Lombardia, che fornisce il quadro aggiornato al 30 ottobre, evidenzia come invasi e laghi portino ancora i segni del deficit idrico accumulato nel corso dell’anno, nonostante un leggero aumento nell’ultima settimana del mese. Per quanto riguarda gli invasi, in particolare, i 609,1 milioni di metri cubi accumulati sono il 27,7% in meno rispetto alla media 2006-2020 e il 4% in meno rispetto al minimo dello stesso periodo. Sul fronte laghi, nell’area alpina e prealpina ci sono 467,6 milioni di metri cubi, il 32,2% in meno della media 2006-2020, anche se il 141,5% in più rispetto al minimo dello stesso periodo.

La situazione non è però omogenea tra i bacini. Quello del Toce-Ticino-Verbano risulta inferiore alla media del periodo 2006-2020 (-24.3%), con un volume degli invasi artificiali alpini pari al -19,7% della media e del lago Maggiore pari al -32.3% del periodo 2006-2020 (rispetto ai minimi, siamo però al +107,5%). Positivo il bilancio del bacino dell’Adda, per lo meno per il lago di Como, che con 164,2 milioni di metri cubi segna un +59,4% rispetto alla media del periodo 2006-2020 e ben +1030% rispetto ai minimi. Meno bene gli invasi, sotto la media del 26,2%.

Dati decisamente meno positivi arrivano dai bacini del Brembo e del Serio, nella Bergamasca, dove il volume accumulato negli invasi è rispettivamente pari al -61,7% e al -57,2%. Anche il confronto con i minimi del 2006-2020 è negativo: -34,2% l’acqua negli invasi alpini del bacino del Brembo, -48,1% per quelli del Serio. Male anche i laghi bresciani e gli invasi del Bresciano. Per quanto riguarda il bacino Oglio-Sebino, si registra un -70,7% degli invasi rispetto alla media 2006-2020 (-50,4% rispetto ai minimi), mentre il lago d’Iseo, con 26,1 milioni di metri cubi, ha il 39,4% in meno di acqua della media del periodo (ma è a +406,3% rispetto ai minimi).

Nel bacino del Chiese, i volumi di invasi e lago d’Idro sono dimezzati, con percentuali rispettivamente pari al -44,3% e al -52,6% del periodo 2006-2020 (+30,3% e +6,9% rispetto ai minimi). Infine il lago di Garda, per il bacino Sarca-Mincio-Benaco, conta 98,9 milioni di mc, il 64,3% in meno della media 2006-2020: i livelli a ottobre sono stati più bassi persino di quelli di luglio. Azzerate le riserve del manto nevoso, in linea con la stagione.

Ma dai ghiacciai arrivano segnali drammatici: il Servizio Glaciologico Lombardo ha accertato un record assoluto di regresso frontale per il ghiacciaio della Ventina in Valmalenco, di -175 metri ad agosto 2022 rispetto al 2021, che portano a mezzo chilometro l’arretramento complessivo del fronte negli ultimi dieci anni.