Brescia, studenti aggrediti a colpi di mazza da baseball: ex professore condannato a un anno

L’episodio risale al febbraio 2021, l’accusa è di lesioni aggravate. L’uomo pagherà anche un risarcimento di 9mila euro

Tribunale di Brescia

Tribunale di Brescia

Brescia, 9 maggio 2024 – Un anno di reclusione per lesioni aggrvate e il pagamento di un risarcimento da novemila euro. È questa la condanna decisa dal Tribunale di Brescia nei confronti di Alberto Poli, il professore di scuola superiore che nel 2021 colpì con una mazza da baseball due studenti.

L'aggressione avvenne fuori da scuola, in orario serale e l'insegnante reagì in modo violento dopo che i due ragazzini di 14 e 15 anni, avevano lanciato dei petardi nel giardino della sua abitazione.  “Sono stati inferti 23 colpi in testa” stabilirono i medici del pronto soccorso che presero in cura il minore più grave che a causa delle ferite ha dovuto smettere di giocare a calcio. 

I fatti nel febbraio 2021

I fatti risalgono alla sera del 14 febbraio 2021, Carnevale. Due ragazzi, allievi della scuola nella quale lavorava il docente, si misero a lanciare petardi in strada. Una bravata. Alcuni finirono nel giardino del palazzo in cui l’insegnante vive con la famiglia. Avvistati gli autori dello scherzo, il docente andò su tutte le furie. Per l’accusa il prof - poi licenziato - scese armato di mazza da baseball e si lanciò all’inseguimento dei ragazzini. Prese l’auto per cercarli. Li stanò in una falegnameria e dopo averli braccati li prese a mazzate.

Uno riportò ferite guaribili in tre settimane. L’amico, uno squarcio in testa medicato con oltre venti punti di sutura, lesioni alle mani, al polso e alle spalle, una sindrome da stress post traumatico, con prognosi di 40 giorni. L’imputato ha sempre negato di essere uscito armato, e ha sostenuto di aver perso la testa per paura, solo dopo aver sentito i ragazzi minacciare di dar fuoco a casa sua.

Nelle precedenti udienze il professore ha chiesto scusa ai due ragazzini e alle loro famiglie. Prima di arrivare in aula a marzo Poli, assistito dall’avvocato Luca Broli, aveva proposto a entrambe le famiglie un risarcimento. Una delle due ha accettato e poi ritirato la costituzione di parte civile, mentre l’altra ha rifiutato la proposta del professore.