Trasporto dializzati, 3 condanne a Brescia

Otto assoluzioni, sei non luogo a procedere e 16 rinvii. Il nodo erano i rimborsi chilometrici gonfiati

La Guardia di Finanza ha condotto le indagini

La Guardia di Finanza ha condotto le indagini

Brescia, 4 ottobre 2018 - Tre condanne in abbreviato a dieci mesi di reclusione con multa da 240 euro, otto assoluzioni, sei non luoghi a procedere e sedici rinvi a giudizio con prima udienza del processo fissata per la mattina dell’8 maggio 2019. Si è conclusa così l’udienza preliminare del processo per la presunta truffa ai danni della Regione Lombardia messa in atto tra il 2011 e il 2013 da alcune associazioni di volontariato della provincia e dai vertici di allora di Ats, l’ex Asl, per gonfiare i rimborsi chilometrici delle ambulanze utilizzate per il trasporto dei pazienti dializzati. Secondo la Procura di Bresci (l’indagine è della Guardia di Finanza) le associazioni finite nei guai avrebbero percepito più soldi dal Pirellone rispetto a quanto effettivamente avrebbero dovuto ricevere provocando così un danno alle casse regionali di oltre un milione e mezzo di euro.

Le associazioni si erano difese sostenendo che una nota dell’Asl datata luglio 2009 gli permetteva di chiedere il rimborso chilometrico non solo per il viaggio da casa del paziente all’ospedale dove avrebbe dovuto sostenere la dialisi ma anche per il tragitto dalla propria sede. Trentatre le persone finite alla sbarra accusate a vario titolo di peculato, abuso di ufficio e truffa. Il gup Cesare Bonamartini ha disposto il non luogo a procedere per Carmelo Scarcella, Pietro Luigi Colombi, Pier Mario Azzoni e Francesco Vassallo i quattro alti dirigenti dell’Ats finiti per cui era stato chiesto il rinvio a giudizio.

Nel 2015 era stato chiesto e ottenuto il sequestro dei conti correnti delle associazioni provvedimento poi revocato in più occasioni dal tribunale del Riesame che in tre occasioni, dopo che la Cassazione aveva accolto i ricorsi della Procura, si era trovato sul tavolo la vicenda. Tre le condanne a dieci mesi di reclusione inflitte dal tribunale di Brescia ai responsabili del tempo di altrettante associazioni di volontariato: Croce verde di Ospitaletto, Sarc Roncadelle e Cosp di Mazzano. Per gli altri coinvolti che hanno scelto il rito abbreviato, la pubblica accusa aveva chiesto dieci condanne (e una assoluzione) con pene comprese tra i due anni e i quattro anni e otto mesi è arrivata l’assoluzione. Ventidue le persone che hanno discusso l’udienza preliminare: oltre che per i vertici dell’Ats il tribunale ha disposto il non luogo a procedere per i responsabili di due associazioni. Per tutti gli altri 16 coinvolti è invece arrivato il rinvio a giudizio.