Nonni pendolari tra Brescia e Milano per amore di figli e nipoti. Lo hanno fatto per anni, quattro giorni alla settimana, Roberto Resini, 78 anni, e la moglie Giovanna per aiutare figlia e genero nella gestione del piccolo Giacomo, che oggi ha 12 anni. "Quando è nato c’erano problemi per la logistica di mia figlia e del marito, così con mia moglie ci siamo messi di buzzo buono a fare i pendolari, sfidando ritardi, freddo, treni sovraffollati. Lo abbiamo preso in carico per 4 giorni a settimana nei primi mesi e lì è nato il rapporto con il magnifico nipote, che è andato sempre più intensificandosi – racconta Resini – Io ero l’addetto alle scoperte, ai giochi, ai compiti, alle storie della buonanotte inventate ogni sera. Lo portavo a scuola, al parco, inventavamo canzoncine durante il tragitto. L’estate la trascorreva in montagna con noi. È stato bello anche seguirlo nell’evoluzione scolastica e partire dai fatti della quotidianità per aiutarlo a crescere".
Oggi che Giacomo ha 12 anni, i nonni continuano a fare i pendolari una volta a settimana, quando a scuola non c’è la mensa. "Ovviamente sta prendendo autonomia, poi ci sono i social e l’informatica che ci hanno un po’ spiazzato, ma il pranzo continua a essere momento di dialogo. Da poco è nata un’altra nipotina, in Alto Adige. Ricominceremo di nuovo con lei, anche se le distanze sono maggiori". Una storia simile a tante altre che conferma come i nonni, ai quali è stata dedicata la Giornata di ieri, siano ancora la colonna portante del welfare familiare laddove i servizi per infanzia e adolescenza sono poco accessibili, per assenza o per i costi.
"Risulta evidente il vuoto di servizi. Poi per i nonni, i nipoti sono una nuova giovinezza – spiega Giuseppe Gambarelli, presidente Auser Volontariato Brescia – Si creano rapporti che durano per sempre. Tra i nostri volontari, per molti è difficile riuscire a mantenere l’impegno con l’associazione perché si dedicano ad aiutare le famiglie, spesso lontane per motivi di lavoro. I nonni a volte reggono anche i bilanci familiari, soprattutto quando i figli si separano". Concorda Daniele Ceresa, presidente onorario di “Non solo pensionati Brescia“ e nonno di tre nipoti: "Oggi i nonni garantiscono anche una continuità negli affetti, quando i genitori si separano. Sono iperdisponibili. Mi chiedo se le prossime generazioni lo saranno altrettanto".