Neutralità climatica, Lombardia nel gruppo di coda

Emissioni ed efficientamento, la Regione non ha fatto abbastanza e le rinnovabili non decollano

La corsa verso la neutralità climatica è a ostacoli: nel ranking delle regioni italiane, la Lombardia finisce nel gruppo di coda. Italy for Climate, iniziativa della Fondazione sviluppo sostenibile che promuove il raggiungimento della neutralità climatica dell’Italia, in collaborazione con Ispra, ha monitorato le performance climatiche delle regioni italiane, mettendo insieme i dati di emissioni pro capite di Co2 da usi energetici, consumi pro capite di energia e quota di consumi di energia coperta dalle fonti rinnovabili. Ne è uscito un ranking che vede la Lombardia nel gruppo con le 7 regioni in cui prevale il numero di indicatori con performance peggiori della media nazionale.

Nel 2020, la regione era sopra la media nazionale di emissioni di Co2 (5,15 tabitante contro i 4,9), con 2,2 teppro capite di consumi di energia (1,82 in Italia), e il 15% di copertura di fonti rinnovabili su consumo di energia (19% la media italiana). Rispetto alle altre 6 del gruppo di coda, la Lombardia ha fatto però progressi nel biennio 2018-2020: -8,2% le tonnellate di Co2 pro capite, -5,8% le tepabitante di consumo di energia. Non decolla invece la copertura delle rinnovabili rispetto ai consumi:-0,9% in due anni. Al di là del ranking, la conclusione è poco confortante: "Nessuna Regione – si legge - può dirsi in linea con gli obiettivi europei al 2030 e con quello della neutralità climatica".

Mai come in questo caso, però, mal comune non è mezzo gaudio, come evidenzia Carmine Trecroci, docente di economia e sviluppo sostenibile dell’Università degli studi di Brescia, che sta lavorando ad un’analisi della sostenibilità dell’economia lombarda in relazione alle economie dei cosiddetti motori europei. "Da proiezioni nostre e del Politecnico di Milano risulta che, al momento, se l’Italia attuasse tutte le politiche promesse, arriverebbe comunque al 2030 con 310-315 milioni di tonnellate di Co2 rispetto ai 200 milioni che dovrebbe avere. Se non vogliamo mancare quell’obiettivo dobbiamo quasi quadruplicare gli sforzi in termini di efficientamento, risparmio energetico, cambiamento del mix energetico". Quanto alla performance lombarda, Trecroci evidenzia come pesino demografia e specializzazione produttiva.

Federica Pacella