Brescia, neonato morto: il ministro invia Nas e ispettori: "Fare chiarezza"

Tre decessi in una settimana ai Civili. L'ospedale non reputa i casi collegati. La Regione: "Commissione d'inchiesta"

Un medico entra all’interno di  un reparto (repertorio)

Un medico entra all’interno di un reparto (repertorio)

Brescia , 6 gennaio 2019 - Era nato il 4 dicembre, prematuro di trenta settimane. E ieri sera il suo cuore ha smesso di battere all'ospedale Civile di Brescia, nel reparto di Terapia intensiva neonatale. Non ce l'ha fatta il piccolo Marco, stroncato da uno shock settico che l'ha colpito il 29 dicembre. È il terzo neonato morto nel reparto in una settimana: circostanza che ha fatto scattare l'allarme di una possibile infezione batterica in atto, ipotesi sulla quale sono al lavoro le autorità ma eslusa dall'ospedale bresciano: "I casi erano differenti, non c'è correlazione tra loro". Il ministro della salute Giulia Grillo ha comunque inviato a Brescia i Nas e ha avviato l'ispezione ministeriale agli Spedali Civili. «È necessario fare chiarezza per capire se ci sia correlazione tra i diversi casi» spiega il ministro, esprimendo ai genitori dei piccoli il suo cordoglio

Gaetano Chirico, direttore dell'Unità operativa di Neonatologia e della Terapia intensiva neonatale spiega: "Marco negli ultimi giorni ha avuto complicanze a cascata. Purtroppo questi episodi tra bimbi nati di peso molto basso rientrano nella casistica - dice -. Non è infrequente purtroppo non arrivare mai nemmeno a una diagnosi certa". In merito agli altri decessi Chirico non ha dubbi: "Allo stato non c'è alcuna correlazione tra i casi, la situazione clinica dei bambini era completamente diversa. Sono già stati eseguiti accertamenti sui pazienti, quello che possiamo escludere è che vi sia in atto un focolaio epidemico". 

La stessa direzione dell'ospedale bresciano precisa che "non sussiste alcuna relazione tra i tre eventi, drammatici ma purtroppo non insoliti in un reparto che accoglie pazienti di tale complessità e gravità clinica. Si tratta di decessi subentrati a breve distanza l’uno dall’altro, nell’arco di una settimana, ma i quadri clinici rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati. In particolare, si esclude che le circostanze siano da ricondurre ad un focolaio infettivo epidemico. Solo nel caso del piccolo Marco la morte è riconducibile alle complicanze di una grave infezione sistemica (sepsi), di origine ancora indeterminata, nonostante i molteplici esami microbiologici eseguiti. L’evento merita pertanto chiarezza, e sarà oggetto di indagine da parte delle autorità competenti, con la piena collaborazione dell’ospedale. Si ritiene in ogni caso di poter ribadire che le circostanze non presuppongono alcuna epidemia in atto".

Intanto la Regione Lombardia ha dato mandato all'Ats brescia di disporre una commissione d'inchiesta regionale "al fine di avviare tutti i controlli necessari per accertare le cause dei tre decessi".Lo ha annuncito lo stesso assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. "Anche la direzione strategica dell'Asst degli spedali civili di Brescia - ha spiegato gallera - ha avviato i controlli interni per fare chiarezza sui decessi. Da questi primi controlli è emerso che i quadri clinici rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati. In particolare, si esclude che le circostanze siano da ricondurre ad un focolaio infettivo epidemico".

Ha collaborato Beatrice Raspa