Brescia, 11 settembre 2023 – Maltrattava e vessava la moglie ma questa è la sua cultura e quindi va assolto.
Questa in estrema sintesi la tesi di un pm di Brescia in un processo che vede come parte offesa una donna del Bangladesh vittima di presunti maltrattamenti da parte del marito. E tante polemiche e non poche perplessità hanno suscitato le parole usate da un pubblico ministero di Brescia.
La tesi del pm
Come riporta il Giornale di Brescia, chiedendo l'assoluzione per l'imputato il pm ha sottolineato che "i contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell'odierno imputato sono il frutto dell'impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge per conseguire la supremazia sulla medesima, atteso che la disparità tra l'uomo e la donna è un portato della sua cultura che la medesima parte offesa aveva persino accettato in origine". Il caso viene inquadrato come un reato culturalmente orientato.
Il dolore della donna
"La cultura di origine non può essere una scusa. Sono stata trattata da schiava", ha affermato la presunta vittima di maltrattamenti che ha denunciato l'ex marito.
Le reazioni e lo sdegno
"Non è accettabile che al Tribunale di Brescia il pm chieda il proscioglimento dell'imputato, sul presupposto che i soprusi perpetrati siano motivati dalla cultura del soggetto in questione. Sul territorio italiano vige un codice penale che non ammette deroghe e tutti coloro che vivono in Italia sono tenuti a rispettare le nostre leggi. Aprire varchi di questo genere e' una deriva pericolosa che in un momento di recrudescenza della violenza contro le donne puo' essere letale". Lo dichiara la senatrice di Fratelli d'Italia Susanna Donatella Campione, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché' su ogni forma di violenza di genere.