
di Milla Prandelli
La Franciacorta e il Sebino hanno un rischio sismico medio-basso, di categoria tre: dove cioè possono verificarsi terremoti anche molto forti, ma assai raramente. Ciononostante diversi edifici e luoghi aperti al pubblico hanno una vulnerabilità spesso elevata, dovuta al fatto che si tratta di costruzioni antiche o in materiali misti dove prevalgono malta e sassi. "Per vulnerabilità sismica si intende la valutazione della possibilità che persone, edifici o attività subiscano danni o modificazioni al verificarsi dell’evento sismico – spiega Giovanni Sala, “disaster manager” –. Misura da una parte la perdita o la riduzione di efficienza, dall’altra la capacità residua a svolgere e assicurare le funzioni che il sistema territoriale nel suo complesso esprime in condizioni normali. Per questo motivo la Regione Lombardia ha definito gli edifici strategici, che essi siano di proprietà pubblica o privata, la cui funzionalità durante un elemento sismico diventa fondamentale poiché possono esser utilizzati come luogo di ricovero, per stabilirci i centri operativi misti o per altre funzioni. Sul Sebino e in Franciacorta molti luoghi normalmente utilizzati dal grande pubblico non hanno piena funzionalità".
Tra i luoghi che non potranno essere destinati al sostegno della popolazione vi sono gli edifici dell’oratorio di Iseo, che, secondo l’ultimo elenco stilato dalla Regione Lombardia, risalente al 2011 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, presenta una vulnerabilità elevata che varia dai 53,2 ai 42,2 punti percentuali. Vulnerabilità elevata pure per la biblioteca di Capriolo, con 54,7 punti a causa della muratura mista, mentre è di 46,6 quella del municipio di Cazzago San Martino. Lo stesso vale per il centro diurno di Cellatica, con 42,2 punti e per una parte dell’Itc Einaudi di Chiari con 51,3. Vulnerabilità alta anche per il municipio di Adro, con 40,2. I piani di emergenza vanno classificati in base alla strategicità e alla vulnerabilità. "Tutti questi dati, oltre alla posizione degli edifici o dei luoghi, servono per stilare i piani di emergenza. Ad esempio se un municipio è in cemento armato è strategico perché a bassa vulnerabilità. Se è fatto in sassi è vulnerabile – conclude Sala –. Quando si redige un piano di emergenza questo deve essere sempre considerato. In caso di sisma il piano di emergenza deve indicare dove le persone devono essere convogliate per stare al sicuro. È fondamentale informare la popolazione a questo riguardo. I terremoti non devono trovarci impreparati".