
Animali maltrattati
Brescia, 8 giugno 2020 - La Procura ha chiuso l’inchiesta sulla Boutique del cane di Coccaglio sequestrata a novembre, e l’indagine si è allargata. Nei guai ci sono il titolare, che risponde di maltrattamenti, esercizio abusivo della professione veterinaria, frode e violazione di norme per sicurezza sul lavoro. Ma anche due veterinari, uno con studio a Cologne, e un'altra a Coccaglio, cui sono contestati il falso e l’esercizio abusivo della professione veterinaria in concorso.
E ancora, il pm Ambrogio Cassiani ha notificato la chiusura dell’indagine a una trentenne romena di Piubega, nel Mantovano, considerata un’importatrice illegale dall’Ungheria di cani di razza e indagata per detenzione di animali in condizioni precarie (le sono stati sequestrati 50 cuccioli - bouldog, chihauaha, bassotti, rottweiler, boxer –privi di documenti e in condizioni igieniche discutibili). Stando all’accusa il titolare delal Boutique tra il 2018 e il 2019 ha maltrattato "un numero imprecisato di cani percuotendoli con schiaffi durante la toelettatura e stringendo al limite il collare cui era assicurata una catena al fine di sfiancare il cane di turno che si agitava". In più faceva il medico pur non essendolo.
Per chi indaga, la Boutique del cane non faceva solo pulizia di quattrozampe, ma vendeva esemplari del mercato nero, i quali in attesa di essere ceduti vivevano in poco spazio e tra gli escrementi. Al titolare sono contestate poi una decina di frodi. Quanto ai veterinari, entrambi accreditati da Ats Brescia, avrebbero fornito farmaci e microchip sottobanco, comunicato all’anagrafe canina false date di nascita o falsi atti di cessione e compilato false ricette.