"Lucido, vigile, nessuna infermità": Pavarini può stare a processo

Questo il giudizio clinico sul giardiniere che il 25 gennaio scorso ha ucciso Francesca Fantoni a Bedizzole

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Andrea Pavarini quando ha ucciso Francesca Fantoni nel parco pubblico di Bedizzole era nel pieno possesso delle sue facoltà ed è in grado di stare a giudizio. Questo, in sintesi, l’esito della perizia psichiatrica di cui era stato incaricato il professor Sergio Monchieri nel confronti del 32enne giardiniere di Bedizzole, in carcere con l’accusa di avere pestato, strozzato e tentato di violentare la compaesana la sera del 25 gennaio scorso. Ieri in sede di incidente probatorio il perito ha illustrato alle parti – tra cui la famiglia della vittima, rappresentata dall’avvocato Alberto Scapaticci - l’esito del suo esame. Un esito contestato dalla difesa dell’avvocato Ennio Buffoli, il cui consulente, Giacomo Filippini, si era al contrario pronunciato per l’incapacità.

"Pavarini non appare affetto da alterazioni sensopercettive – si legge nelle 46 pagine sottoscritte dal perito – E’ lucido, vigile, orientato nello spazio e nel tempo". Seppure caratterizzato da "un limite intellettivo documentato dall’infanzia (i test gli attribuiscono un QI di 42, ndr) le sue competenze erano più che sufficienti e idonee a comprendere la valenza antinormativa e il disvalore del suo comportamento". Privo di sensi di colpa, la sua unica preoccupazione al momento pare essere quella di uscire al più presto dal carcere (è detenuto a Pavia). Si commuove solo per il figlio, che non vede da mesi. "Pavarini ha una disabilità intellettiva di tipo lieve con disarmonia maturativa della sfera pulsionale e sessuale, che tuttavia non assume valore di infermità", la conclusione. Ma per la difesa è il contrario, il suo quadro clinico andrebbe approfondito. B.Ras.