L’ex caserma Papa hotel per disperati

Brescia, viaggio tra rifiuti, materassi e abusivi negli spazi abbandonati che un giorno saranno la cittadella dei servizi

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di Federica Pacella

Nella fretta delle migliaia di auto che ogni giorno percorrono la tangenziale Ovest, la porta d’acciaio, piccola rispetto all’imponenza delle mura erette per cingere la struttura militare, passa quasi inosservata. Accanto, il cancello più grande, con la scritta "Open" ancora colorata, nonostante siano passati già 10 anni da quel lontano tentativo di far rivivere un luogo dismesso dagli anni ‘90, portandoci un locale notturno, Open appunto. Ma di aperto non c’è più nulla, tranne quella piccola porticina che, negli ultimi tempi, viene valicata sempre più spesso, anche di giorno, da una umanità varia. Chi passa quasi ogni giorno lungo la tangenziale non ha potuto fare a meno di notare un certo via vai, anche di ragazzini con lo zaino in spalla. E in effetti quella porticina nasconde un piccolo mondo, silenzioso, che non sembra creare particolari problemi alla vita dei quartieri, nascosto com’è dal caos delle auto. Eppure, quando si varca quella soglia, non si può non restare stupiti di fronte ad un volto di Brescia che, in fondo, non ci si aspetterebbe mai di vedere. Alle 13 del pomeriggio il caldo è asfissiante, come ovunque ormai, ed il silenzio quasi irreale. La porta semichiusa lascia intravedere la vegetazione che si è re-impadronita dei suoi spazi. Subito dopo l’ingresso, quello che doveva essere un posto di guardia è ormai il fantasma di se stesso. All’interno, un materasso, su cui è appallottolato un indumento, indica però che il posto è tutt’altro che disabitato.

Sul muro, alcuni disegni fatti con la vernice nera (un letto e una toilette) sembrano essere una sorta di “messaggio“, la segnalazione che in questo posto ci si può riparare. È proseguendo lungo il sentiero, oltre gli stabili sulla sinistra, che si apre però un piccolo mondo. Alcuni letti e materassi gettati per terra sono il segno di una presenza più o meno organizzata. Accanto ai letti ci sono mobiletti, un piccolo fornelletto, biciclette più o meno intere. Ma quello che colpisce è soprattutto la distesa di rifiuti. Ce ne sono ovunque, per terra, ma anche dentro i pozzetti, dentro cui vengono ammassati, come se fossero dei cassonetti interrati. Anche il pavimento dello stabile davanti alla quale sono sistemati alcuni letti è praticamente ricoperto di rifiuti. Impossibile provare ad entrare, non solo per la sporcizia, ma anche per l’odore, che rende l’aria irrespirabile. Di rifiuti di ogni genere se ne trovano anche percorrendo la strada verso quello che una volta doveva essere il dormitorio. Alcuni rumori provenienti dall’interno della struttura indicano che le stanze non sono vuote come dovrebbero essere. Ombre che si muovono in questo pezzo di città, 39mila mq, da sempre meta di disperati, ma ora diventata forse l’alternativa più appetibile all’area dell’ex Ideal di via Milano, a lungo terra di senza tetto e spacciatori, dove ora sono in corso i lavori per realizzare il nuovo teatro. Anche per l’ex Caserma è già scritto un futuro migliore: se tutto va bene già nel 2026, diventerà la nuova cittadella dei servizi, con la sede della Guarda di Finanza, Agenzia delle Dogane e Motorizzazione Civile. C’è da chiedersi cosa ne sarà del suo ‘popolo’, per il quale, ogni volta, non sembra esserci altra soluzione che trovare nuove aree dismesse.