Le stanze dell’utopia. Omaggio all’opera di Castri maestro innovatore

Il Ctb dedica un Quaderno al regista che a Brescia realizzò 23 spettacoli promuovendo di fatto una piccola rivoluzione nel teatro italiano.

Le stanze dell’utopia. Omaggio all’opera di Castri maestro innovatore

Le stanze dell’utopia. Omaggio all’opera di Castri maestro innovatore

Un‘idea di teatro costruita su una difesa strenua della funzione della cultura come stimolo costante, inseparabile da una condizione di autonomia, e dalla capacità dei teatranti di porsi come attori e interlocutori nelle politiche culturali, mai come sudditi della politica. Questa l’eredità di Massimo Castri per il Centro Teatrale Bresciano che, nel cinquantesimo anno della sua attività, ha presentato “Le stanze dell’utopia. Massimo Castri e gli anni bresciani: il Quaderno dedicato a Massimo Castri (1943-2013)”. Tra maggiori uomini del Teatro italiano del secondo Novecento, un intellettuale inquieto e uno straordinario maestro e innovatore della scena, Castri iniziò la sua carriera di regista proprio a Brescia, grazie alla lungimiranza di Renato Borsoni, fondatore della Compagnia della Loggetta e del Ctb. Nel quinto numero della collana editoriale de I quaderni del Ctb (edito da La Quadra), realizzata dal Centro Studi del Centro teatrale bresciano per fare memoria viva della storia teatrale e culturale del nostro Stabile e della città, si racconta l’apporto di Castri che, tra il 1972 e il 1993, ha realizzato a Brescia ventitré spettacoli come regista.

La sua storia e quella del Centro Teatrale Bresciano arrivano a intrecciarsi così strettamente da saldarsi in un unico percorso di crescita e innovazione. L’esperienza bresciana significa per Castri scoprire, nonostante i dubbi e le resistenze, la propria “vocazione” alla regia. D’altra parte, il suo successo sul piano artistico e il riconoscimento a livello nazionale del suo percorso di ricerca permetteranno al neonato Ctb di assumere una posizione non marginale nel più ampio contesto del teatro pubblico.

Tra il 1976 e il 1980 le regie pirandelliane e ibseniane di Castri portano una piccola rivoluzione nel teatro italiano. Il Centro Teatrale Bresciano è il luogo in cui questa rivoluzione sembra possibile, ricostruita con documenti, nel Quaderno che è un primo passo, non definitivo, per riprodurre i lineamenti di una personalità e di una ricerca tanto complesse e colme di sfaccettature da aprire a continue e nuove possibilità di approfondimento.

Federica Pacella