REDAZIONE BRESCIA

La scuola non è per tutti Accessibile solo il 42,5%

Lecco, Milano, Varese e Como le province con più ostacoli per le carrozzine

I fondi del Pnrr permetteranno di aumentare l’inclusione, grazie agli interventi per abbattere le barriere architettoniche negli spazi pubblici. In attesa di vedere gli esiti, però, si deve constatare che ancora molti edifici pubblici sono di difficile accesso per chi ha delle disabilità. L’aspetto più evidente è quello delle barriere architettoniche nelle scuole, spesso realizzate in edifici datati. Per quanto riguarda la Lombardia, il monitoraggio 2022 di Openpolis e Con i bambini sui dati Istat-Bes dice che il 42,5% degli edifici è accessibile, con tutte le caratteristiche a norma (ascensori, bagni, porte, scale) e dispone di rampe esterne o servoscala.

La percentuale è la più alta d’Italia, ma di fatto più di una scuola su due, dall’infanzia alle superiori, non è pienamente accessibile. Tra le province lombarde, le percentuali più elevate di scuole con barriere architettoniche si trovano a Lecco (65%), Milano (64%), Varese (62,1%), Como (61,6%), Monza e Brianza (61,4%). Sopra il 50% si trovano anche Brescia (54,8%), Lodi (52,9%), Mantova (53,9%), Pavia (58,8%), Sondrio (51,3%). Meglio va a Cremona (49%) e Bergamo che, con il 43,5% di scuole non pienamente accessibili, è al primo posto in Italia. Abbattere le barriere architettoniche, per altro, è solo il primo passo per favorire l’accessibilità e l’inclusione dei ragazzi con disabilità psicofisiche. L’approccio previsto dalle linee guida per la costruzione delle nuove scuole negli investimenti del Pnrr va oltre, verso il design universale, che significa progettare spazi e servizi nell’ottica di una usabilità immediata per tutti. Di fatto, un rovesciamento del vecchio paradigma, che considerava ‘normalità’ la progettazione per le persone senza disabilità e il successivo riadattamento in una versione fruibile anche da coloro che hanno una disabilità. F.P.