di Federica Pacella Kiev non è così lontana, per lo meno non dalla Lombardia. Non solo perché la regione conta la più grande comunità ucraina a livello nazionale, circa 55mila persone, pari al 23% sul totale, ma anche per il forte interscambio economico tra le imprese lombarde e i due Paesi coinvolti nella guerra, Ucraina e Russia che, con una guerra in corso e con le possibili sanzioni verso il Paese di Putin, risulteranno inevitabilmente compromessi. "I possibili impatti delle sanzioni e della situazione internazionale sulle imprese lombarde sono preoccupanti – ha dichiarato il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – non solo per l’importanza del commercio bilaterale con la Federazione Russa, con oltre 4 miliardi di interscambio con la nostra Regione nel 2019 e già 2,9 miliardi a settembre di quest’anno, e con l’Ucraina, con oltre 800 milioni il dato parziale di quest’anno con un incremento a due cifre sia sul 2019 che sul 2020. C’è preoccupazione anche perché la Russia è un importante mercato di sbocco per i nostri prodotti del tessile, abbigliamento e pelle. Basti pensare che nei primi 9 mesi di quest’anno l’export lombardo del comparto moda e calzature ha superato i 238 milioni di euro, corrispondente a quasi l’80% del valore dell’import di energia dalla Russia verso la nostra regione, dando un valido contributo a supportare un settore attualmente in difficoltà". Guardando ai dati forniti da Unioncamere Lombardia, nell’import-export verso la Russia si vedono gli effetti delle sanzioni erogate a Mosca per il mancato rispetto degli accordi di Minsk. Nei primi nove mesi del 2021 l’export lombardo verso la Russia è stato di 1,6 miliardi, pari al 16,2% in più rispetto al 2020 (anno in cui ha pesato Covid), ma in calo dell’1,5% rispetto al 2019. La provincia che più esporta verso Mosca è ...
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