Brescia, il presunto jihadista: "Non ho mai combattuto e non ho neppure ucciso"

L'interrogatorio di Samir Bougana

L’arresto di Samir Bougana

L’arresto di Samir Bougana

Brescia, 2 luglio 2019 - Per la pm Erica Battaglia Samir Bougana è un jihadista che per 4 anni ha combattuto a Raqqa, in Siria, nella fila della Polizia dell’Isis addetta alla sorveglianza dell’applicazione della Sharìa. Ma il 25enne foreign fighter bresciano ha negato tutto: "Non ho mai combattuto, non sono un violento e non ho mai ucciso nessuno" ha detto ieri a Canton Mombello in sede di interrogatorio di garanzia. Difeso dall’avvocato Giordana Frattini, il primo presunto terrorista italiano rientrato in Italia per un’ora e mezza ha risposto al gip, Alessandra Sabatucci, che gli contesta il coinvolgimento in associazione terroristica internazionale.

Originario del Marocco ma nato a Gavardo, tra il 2010 e il 2013 ha vissuto a Piadana e Canneto sull’Oglio, poi in Germania dove si sarebbe radicalizzato. A fine 2013 procura e Digos lo collocano in Siria del nord nella cosiddetta "Casa dei tedeschi", la palestra di addestramento alla guerra dei foreign fighters europei. Dopo un tirocinio nella cellula militare Junud Al Sham, sarebbe passato al soldo dello Stato islamico. Il 27 agosto 2018 è finito nelle mani delle milizie democratiche curde, che nei giorni scorsi a Kobane – l’Fbi a far da tramite - lo hanno consegnato alla Digos di Brescia e Mantova. "La moglie e i suoi tre bimbi sono laggiù, Bougana è in grande ansia per loro e li vorrebbe in Italia", dice Frattini.