Gli animali soffrono, allevamenti a rischio

Alcune strutture attrezzate per mitigare il caldo afoso. In calo la produzione di latte

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Ventilatori e doccette refrigeranti, a goccia per non sprecare acqua, che si attivano quando il termometro raggiunge una certa temperatura. Così si combatte la calura di questa estate anomala, almeno negli allevamenti che si sono attrezzati per tempo, come quello di Angelo Bettoni, giovane allevatore di Torbole Casaglia, che ora può mettere a frutto gli investimenti fatti. Anche gli animali soffrono il caldo e, per quelli delle fattorie, lo stress climatico significa calo della produzione del latte, già diminuito del 10%. Ora a preoccupare, secondo Coldiretti, è la mancanza del foraggio per l’alimentazione, a causa dell’assenza di precipitazioni che in certe zone ha tagliato di 13 le rese, mentre i prezzi di quello disponibile rischiano di salire alle stelle. "Abbiamo messo in atto tutte le misure anti afa – racconta Bettoni –. Dai ventilatori alle doccette refrigeranti fino alla razione alimentare modificata in modo da garantire il benessere degli animali e cercare di mantenere in media la produzione".

Quanto al mangime, Bettoni ha avuto la previdenza che è mancata, invece, a livello globale, visto che la carenza di neve era evidente già a gennaio (a febbraio arrivarono anche le prime ordinanze sindacali per la mancanza di acqua). "Noi abbiamo una parte di campo irrigata con l’acqua che arriva dal lago d’Iseo, mentre per l’altra parte ci approvvigioniamo da un pozzo. Quando abbiamo visto che le riserve idriche del lago iniziavano a scarseggiare, abbiamo deciso di non coltivare mais, ma sorgo, che è buon tampone per dar da mangiare agli animali, ma è resistente alla siccità".

Federica Pacella