REDAZIONE BRESCIA

Addio Corioni, Baggio: "Lui e Mazzone sono le persone alle quali sono più grato"

Roberto Baggio, accompagnato dalla moglie Andreina e dallo storico manager Vittorio Petrone, ha fatto visita alla camera ardente dell'ex presidente del Brescia Gino Corioni

Roby Baggio e Gino Corioni (Fotolive)

Brescia, 9 marzo 2016 - Roberto Baggio omaggia Gino Corioni, ex presidente del Brescia scomparso nella notte di lunedì. "A Gino Corioni devo tanto: devo il rientro nel grande calcio che mi aveva emarginato. Sono lui e Carlo Mazzone le persone alle quali sono più grato", spiega il campione. Ieri, accompagnato dalla moglie Andreina e dallo storico manager Vittorio Petrone, Baggio ha fatto visita alla camera ardente di colui che ha definito "non solo un presidente, ma un amico, un amico vero. Fare amicizia con lui - ha detto all'emittente Teletutto - era facile, ci siamo presi subito: tra noi c'era un rapporto speciale".

Quella dell'ex Divin Codino, non è stata una visita di cortesia, ma un omaggio sentito e commosso. Prima il lungo abbraccio con la vedova Corioni, la signora Annamaria, poi il saluto ai figli del «pres» prima di mettersi davanti alla bara per l'ultimo saluto «a Gino». Ha detto poi Baggio: "Con lui parlavamo tanto e so che la cosa che lo faceva star male era il fatto di aver creduto di avere più amici: era convinto che qualcuno lo avrebbe aiutato con il Brescia. Aveva il sogno che io diventassi presidente, ma sapeva che difficilmente questa cosa si sarebbe realizzata". Ma Corioni aveva un altro sogno, quello di vedere Baggio giocare in un nuovo stadio che invece non è mai stato costruito: "Se quando ci sarà il nuovo stadio io ci andrò in suo onore? Se glielo intitoleranno, sì».