
RILIEVI La Polizia Locale impegnata a capire quale sia la dinamica dell’incidente. Nel tondo, Enrico Fasciolo (Fotolive e Facebook)
Brescia, 3 marzo 2017 - Mancavano pochi minuti alle otto, la giornata ieri era di piena primavera, perfetta per andare a lavorare in scooter. Enrico Fasciolo ne ha approfittato: era appena partito da Botticino, dove viveva con la famiglia, ma non ha fatto in tempo a raggiungere la sede di A2A a Brescia. E’ morto a Caionvico, a metà strada, travolto da un autobus di Brescia Trasporti. E’ successo all’incrocio tra via Sant’Orsola e via Zambardi, alle porte della città. Un drammatico incidente stradale che non ha lasciato scampo all’ingegnere 55enne, un nome molto noto in città, deceduto sul colpo.
Stando ai rilievi eseguiti dalla Polizia Locale, Fasciolo procedeva appunto verso Brescia lungo via Sant’Orsola. Anche il bus della linea 11, da quanto si è appreso, viaggiava nella stessa direzione e i due mezzi a un certo punto si sono ritrovati affiancati. Fasciolo era sul lato sinistro. Poi in prossimità dell’incrocio lo scooter è entrato in rotta di collisione con il pullman, e il professionista è stato falciato.
Non è chiara la ragione dell’investimento: un sorpasso azzardato da parte dello scooterista? Uno spostamento improvviso del bus? Gli agenti, ai quali il conducente del mezzo pubblico non ha rilasciato dichiarazioni, stanno raccogliendo testimonianze. Quel che è certo è che Fasciolo d’un tratto è stato scaraventato a terra ed è finito schiacciato dalle ruote posteriori dell’autobus. Da subito è apparso in condizioni disperate. Sul posto la centrale operativa della Soreu ha inviato ambulanze e l’elisoccorso, ma rianimare il malcapitato, già incosciente, è stato impossibile.
Nessuna conseguenza invece, fatta eccezione per lo shock, per i passeggeri e l’autista del bus, a quell’ora carico di studenti. Grande appassionato di montagna e di viaggi, nel cuore i ricordi di molti anni trascorsi in mezzo alla natura con i gruppi scout, Fasciolo da tempo lavorava per A2A (e prima ancora all’ASM) nel settore dell’energia elettrica. Lo conoscevano in molti (l’assessore comunale Federico Manzoni per esempio lo ricorda nella veste di suo capo scout all’oratorio della Pace) e sul suo profilo Facebook per tutto il giorno si sono susseguiti i messaggi sgomenti degli amici. Lascia la moglie Luisa e tre figli, Pietro e Michele, poco più che ventenni, e Francesco, 16 anni.