REDAZIONE BRESCIA

"Da dj a portiere d’albergo. L’orologio non mi fa paura"

"Mi sono trovato a tu per tu con la sorella di Freddie Mercury. Di notte mi è capitato anche...

"Mi sono trovato a tu per tu con la sorella di Freddie Mercury. Di notte mi è capitato anche questo". Alberto C., 53 anni, lavora come portiere di notte all’hotel Ambasciatori, a Brescia. "Nel periodo estivo svolgo servizi anche nell’hotel 5 stelle Villadel Sogno, a Gardone Riviera, sul lago: qui mi è capitato di incontrare diversi vip. Sugli incontri più recenti non posso dire nulla, perché siamo tenuti alla riservatezza. Anni fa, questo sì lo posso raccontare, ho avuto modo di incrociare la sorella di Freddie Mercury".

Qual è stata la sua prima reazione?

"È stato emozionante: sapere che è l’unica parente in vita di una star così è stato particolare. Soprattutto per uno come me".

Perché?

"Perché prima di diventare portiere di notte facevo altro: ero dj, speaker audiofonico, mi occupavo di produzioni".

Poi, cos’è successo?

"Dopo gli anni ’90 è finita l’età dell’oro di questo lavoro e ho dovuto reinventarmi. C’è però un comune denominatore: la notte. Ero abituato a viverla".

Le piace “la vita al contrario“?

"Lavorare di notte richiede sacrifici ma ha anche lati positivi. Io, poi, che lavoro nei weekend quando posso concentro il tempo libero in settimana: se programmo gite, sciate c’è meno confusione".

Perché oggi le aziende faticano a trovare lavoratori per la notte?

"Credo che sia la stessa motivazione per cui si faticano a trovare giovani disposti a lavorare nel weekend: si fatica a rinunciare al sabato e la domenica libero. La notte preoccupa a bocce ferme".

Come è cambiata la sua mansione?

"Non siamo più solo quelli che aprono la porta e consegnano le chiavi: il nostro ruolo è diventato più simile alla reception diurna".

Può sfatare il mito del portiere di notte come un lavoratore che deve tirare mattina?

"Assolutamente sì. Oggi le richieste non mancano mai". L.B.