Adro (Brescia) – Il cotone, il vino, la musica. Convivono in una sola famiglia di imprenditori da 56 anni di Capriolo attiva prima nel settore tessile e, da 23 anni, in quello vinicolo. Se ci fosse una sintesi perfetta per raccontare la Franciacorta, culla di tessuti e ora di bollicine, la si troverebbe qui, nella terza generazione dei Muratori che ha visto il capostipite Gianni fondare la prima filatura nel 1957 a Capriolo dove nel 1981 è nata la Giemme Filati. Dai filati, Gianni Muratori con i figli Bruno e Giuliano e ora con Michela, Alberto, Marco e Matteo (la terza generazione, appunto) ha fondato l’azienda agricola che porta il nome della famiglia, nota per i vini "Villa Crespia", tutti prodotti con metodo classico e uve franciacortine.
I Muratori, poi, sono diventati un punto di riferimento per il panorama musicale locale. Il loro nome si è legato a doppio filo con la banda Santa Cecilia di Capriolo, rifondata dopo la Seconda guerra mondiale dalla Associazione Combattenti, allora presieduta da Vincenzo Prandelli e di cui Luigi Muratori, fratello di Gianni, è stato un indimenticato maestro. Oggi il direttore è Giuliano Muratori, che alterna l’attività di manager a quella di Maestro e di noto jazzista.
Nel 2022 la Giemme Filati, la principale delle aziende del settore manifatturiero, ha fatturato 27 milioni, vendendo filati ai principali produttori di tessuti per i brand della moda italiana e francese. Nel settore vinicolo il fatturato è stato di 3,5 milioni con 320mila bottiglie vendute. La prospettiva per il 2023 è una vendita di 350mila bottiglie per un fatturato di 4,5 milioni. "Stiamo putando sull’innovazione, tanto che presto la nostra cantina cambierà d’abito con una importante novità legata al nostro cognome e alla nostra famiglia. Ma non solamente – dice Michela Muratori – perché oltre a studiare la variazione di look abbiamo voluto investire iniziando la collaborazione con l’enologo di fama internazionale Riccardo Cotarella. E abbiamo deciso di dotare i nostri vigneti di adeguati impianti di irrigazione a goccia in vista di possibili siccità". L’azienda agricola ha anche uno dei pochi impianti agro-voltaici del territorio, in grado di fornirle tutta l’energia necessaria ad eccezione del periodo della vendemmia.