Corte Franca, chi è la guardia giurata accusata di aver sparato al piccolo Yussef

Andrea Franzosi era fra i capofila delle proteste per il degrado causato dai frequentatori del Number One

La palazzina di via Gallo dove vive la famiglia di Yussef

La palazzina di via Gallo dove vive la famiglia di Yussef

Corte Franca (Brescia) -  Non più tardi di un mese fa Andrea Franzosi, la guardia giurata di Corte Franca che la sera di Ferragosto avrebbe ferito per sbaglio un bimbo di 22 mesi sparando ai cartelli stradali e ai pali della luce - il 46enne è indagato per lesioni gravissime colpose, il piccolo è in prognosi riservata all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo - rilasciava interviste alla stampa per protestare contro "l’emergenza" generata dalla vicina discoteca Number One.

Dall’affollatissimo locale notturno che sorge a cinquanta metri da casa sua, sulla provinciale, e a quattro numeri civici dalla palazzina in cui Yussef, nome di fantasia, il piccolo ferito, vive con i genitori, la notte per due o tre sere a settimana uscirebbero orde barbariche di ragazzini ubriachi e molesti.

Giovanissimi che ai residenti sulla provinciale suonano il campanello in preda al vomito, schiamazzano, imbrattano le porte di urina o lasciano sulla soglia cumuli di bottiglie vuoti, comportamenti di cui la discoteca non ha responsabilità ma che hanno fatto salire sulle barricate chi vive in zona. Tra loro c’era proprio Franzosi, che stando a quanto dichiarato da lui stesso, li osserva da una telecamera esterna mentre ciondolano sfatti sul ciglio della strada. Una situazione giudicata "insostenibile", e che aveva tentato di risolvere facendosi sentire più volte con la prefettura e la questura senza mai ottenere risposte.

Una compagna, due bimbe piccole poco più grandi di Yussef, Franzosi stando alla ricostruzione accusatoria dopo aver festeggiato il 15 agosto con amici e parenti la sera tra le 22 e le 23 sarebbe uscito da casa su via Gallo, all’incrocio con la Provinciale, e si sarebbe messo a sparare per aria. Forse per gioco, non si sa.

Con lui c’erano un nipote e un amico di questi. Sulla scena, hanno riferito alcuni testimoni, sono comparsi due fucili e appunto la pistola d’ordinanza, regolarmente detenuti dal 40enne, ora sotto sequestro.

Chi impugnava che cosa, chi abbia davvero fatto fuoco e in quale direzione, quanti i colpi esplosi - su un palo dell’illuminazione sono visibili almeno 37 fori, su un cartello altri nove e sul muro della palazzina di fronte altri due - sono le domande a cui inquirenti e investigatori cercano di dare risposte. Con ogni probabilità per avere chiarezza sarà necessaria una perizia balistica. Alcuni testimoni però puntano il dito senza esitazione contro Franzosi.

Un giovane che era con la famiglia di Yussef ha riferito di averlo visto premere il grilletto almeno dieci volte, puntando al cartello con l’indicazione via Gallo, dietro al quale in linea d’aria c’è proprio l’appartamento bersaglio. "Sparava a raffica per divertimento".