Corruzione, indagato Fidanza Assunse il figlio 17enne di Acri

Lettera anonima alla procura denuncia: il minore firmò l’incarico di assistente

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di Anna Giorgi

Il suo nome era già finito al centro dell’inchiesta sulla "Lobby nera" con l’accusa di finanziamento illecito e riciclaggio. Il faro della procura milanese si era acceso sui rapporti di alcuni esponenti milanesi di "Fratelli d’Italia" con la galassia dell’estrema destra e ci era finito in mezzo anche l’europarlamentare Carlo Fidanza, del movimento guidato da Giorgia Meloni. Ora Fidanza è indagato, in un filone autonomo, per "corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio" in relazioni alle dimissioni del consigliere comunale di Brescia, di Fratelli d’Italia, Giovanni Francesco Acri (anche lui indagato) rassegnate il 25 giugno del 2021. Al politico è stato notificato l’avviso di garanzia dai militari del Nucleo di polizia economico finanzaria della Guardia di FInanza di Milano, impegnati nelle indagini.

Secondo l’impianto accusatorio dei pm Cristiana Roveda e Giovanni Polizzi, coordinati dall’aggiunto Maurizio Romanelli, Acri si sarebbe dimesso ufficialmente "per motivi personali improrogabili" in cambio, in realtà, dell’assunzione del figlio diciottenne, Jacopo Acri, presso la segreteria politica dell’europarlamentare, con il ruolo di suo assistente personale. Una scelta che ha consentito in questo modo di far entrare in consiglio comunale, il giorno dopo, Giangiacomo Calovini, fedelissimo di Fidanza, membro della corrente interna dell’europarlamentare.

Il contratto di lavoro per Acri jr però, sarebbe stato firmato a Milano il 18 giugno 2021. Il giovane collaboratore di Carlo Fidanza è nato nell’ottobre 2003. Nell’ipotesi dell’accusa, quindi, Jacopo Acri sarebbe stato assunto da minorenne.

L’inchiesta dei pm del pool anticorruzione nasce da un esposto anonimo nel quale si ricostruiscono le vicende politiche delle dimissioni del consigliere comunale e del subentro del suo sostituto. Le difese dell’europarlamentare sono pronte a contestare le accuse, tra cui il fatto che le dimissioni da una carica possano essere considerate "atti contrari ai doveri d’ufficio" in un’ipotesi di corruzione. Oltre ai documenti sui rapporti tra Fidanza e Acri, i finanzieri hanno acquisito nello studio del commercialista anche documenti su altri suoi collaboratori. L’ordine della Procura riguarda infatti "tutti i contratti per le funzioni di assistente locale a beneficio dell’europarlamentare Carlo Fidanza". Materiale che potrebbe quindi portare a nuovi sviluppi nell’indagine. Fidanza per ora si dice "più che sereno".