Canton Mombello intitolato a Fischione: "Ora servono solo agenti"

In attesa del nuovo carcere che dovrebbe sorgere al posto di Verziano, Canton Mombello si avvia a lavori di ammodernamento

Inaugurato il carcere Nerio Fischione

Inaugurato il carcere Nerio Fischione

Brescia, 13 settembre 2016 - Il sovraffollamento sembrerebbe una questione superata, mentre i problemi di natura strutturale e la carenza di personale amministrativo sono ben lontani dall’essere eliminati. Questa è l’ultima fotografia scattata alla casa circondariale di Brescia che da ieri è stata ufficialmente intitolata a Nerio Fischione l’appuntato del corpo degli agenti di Custodia che nell’agosto del 1974 morì in ospedale a Brescia in seguito alle ferite riportate nel tentativo riuscito di impedire l’evasione di tre detenuti. «Oggi i detenuti presenti sono 352 – spiega la direttrice Francesca Gioieni al termine della cerimonia di intitolazione a cui oltre alle autorità civili e militari cittadine hanno partecipato anche i figli dell’appuntato ucciso – Il dato è fermo da tempo perché questa è la capienza massima che ci permette di rispettare l’obbligo dei 3 metri quadri a disposizione di ogni detenuto». In attesa che finalmente veda la luce il nuovo carcere cittadino nella stessa area dove oggi sorge quello di Verziano, nei prossimi mesi la casa circondariale Nerio Fischione ospiterà alcuni lavori di ammodernamento. Ad anticiparlo è stato il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri che ieri ha partecipato alla cerimonia di intitolazione: «Da un lato proseguirà l’iter che porterà alla realizzazione del nuovo carcere – ha spiegato – Dall’altro c’è la necessità di operare alcuni interventi di manutenzione che riguarderà gli impianti, di sicurezza, quelli elevatori, quello di aspirazione della cucina detenuti e il controllo accessi. Saranno lavori eseguiti in economia e grazie al contributo degli stessi ospiti della casa circondariale». Più complicato invece l’intervento volto a implementare il personale. «Oggi in servizio ci sono 210 agenti di polizia penitenziaria e 11 addetti amministrativi – spiega la direttrice Gioieni – Ci mancano almeno una trentina di persone per andare a completare la pianta organica relativa soprattutto alla sezione contabile».

Non c'è molto ottimismo. «La polizia penitenziaria ha messo a disposizione circa mille agenti per la prevenzione del rischio radicalizzazione all’interno delle carceri – ricorda Santi Consolo, direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – A fronte di questo sforzo è stato invece negato l’anticipo di assunzione per coprire le esigenze di mille nuove unità». A promettere un intervento ci pensa il sottosegretario Ferri. «Riproporremo con la legge di stabilità la possibilità di sbloccare le graduatorie dei concorsi precedenti per procedere così a nuove assunzioni».