Caporalato per le vendemmie, in aula due imputati stranieri

Sul banco dei testimoni il comandante di Montichiari: "Una doppia contabilità"

È tornato in aula ieri il caso Demetra, la società di reclutamento di manodopera per le vendemmie in Franciacorta finita nel 2019 nel mirino della Procura per un presunto giro di caporalato ai danni di stranieri, perlopiù richiedenti asilo. Un’indagine sfociata in 7 arresti. Dopo l’uscita dal procedimento dei dirigenti Cristian Zaninelli e Cristiano Gallizioli e di due collaboratori indiani che hanno patteggiato, ieri è entrato nel vivo il dibattimento per l’indiano Bablu Bablu e il pakistano Mohammed Adnan, accusati di avere reclutato e affamato centinaia di stranieri. Coimputato l’agricoltore Emanuele Zanetti, che fu arrestato in flagranza.

Ieri ha deposto il comandante della Locale di Montichiari: "Demetra faceva buste paga fasulle in cui figuravano compensi orari di 7 euro l’ora quando oscillavano in realtà tra i 4,28 e i 5,88 orari per 10 ore al giorno senza soste. Gli operai, che hanno toccato quota mille, subivano una doppia decurtazione: un 10% ulteriore doveva essere lasciato ai caporali. Nell’ottobre 2018 fermammo 31 lavoratori con in tasca 1.100 euro in contanti per oltre 230 ore lavorate. Sequestrammo una doppia contabilità". Bablu ha negato di essere stato un referente degli sfruttati: "Non sapevo nulla di questa doppia contabilità. facevo da traduttore. Anche io ho lavorato per Demetra dieci anni a 5,50 euro l’ora".

B.Ras.