Calcinato, anche il tribunale federale ferma Stefania Fogliata

L’allenatrice è accusata da otto ginnaste di maltrattamenti e angherie psicologiche. Ma fuori dalla palestra della Nemesi compaiono striscioni in suo favore

Stefania Fogliata

Stefania Fogliata

Calcinato - Anche la giustizia sportiva ha preso provvedimenti nei confronti di Stefania Fogliata. La trentenne allenatrice, da martedì interdetta dalle palestre italiane per presunti maltrattamenti ai danni di 8 promesse della ritmica, sue allieve, tra i 10 e i 14 anni, è stata bloccata anche dal tribunale federale, che nelle scorse ore ha disposto la sospensione cautelare da ogni attività sportiva e federale per lei e per la sua società, la asd Accademia Nemesi di Calcinato. Una sospensione in vigore almeno fino al termine delle indagini preliminari, ha reso noto Federginnastica.

Descritta nell’ordinanza del gip, Francesca Grassani, come "manipolatrice" e con "modus operandi aggressivo e abusante", Fogliata oggi potrà dare la sua versione in sede di interrogatorio di garanzia, ma anche al tribunale sportivo. Stando a quanto ricostruito dal pm Alessio Bernardi - e l’inchiesta non è chiusa - l’istruttrice dal 2017 in poi avrebbe messo in atto condotte violente e vessatorie, infliggendo in particolare a una campionessa in lizza per la Nazionale e le Olimpiadi schiaffi, spintoni, calci, urlate, improperi e parolacce, controllo ossessivo del peso e del cibo per obbligare al dimagrimento.

C’è chi però dissente, tanto che ieri fuori dalla palestra di Calcinato sono apparsi alcuni striscioni pro-Fogliata. "Stefania torna, le tue ginnaste ti amano!", e ancora, "Fig intervieni, vogliamo allenarci", "Siamo farfalle, lasciateci volare. Stefania torna". Dal canto suo la Federazione precisa che Nemesi, fondata nel 2016, è stata affiliata solo nel 2021 e 2022. "Non si tratta di un centro federale ma autonomo, e nel 2023 né tesseramento né affiliazione sono stati rinnovati". E Fogliata, ha acquisito nel 2020 la qualifica di tecnico societario di primo livello "senza alcun rapporto di lavoro subordinato" con l’ente.

"Scorretto dunque definirla tecnico federale, anche se allenando una ginnasta di livello nazionale poteva essere convocata e accompagnare l’atleta in gare internazionali o collegiali estivi, sotto la responsabilità della direzione tecnica della Sezione. Ma una volta tornata in palestra adottava metodi addestrativi personali". Nel fine settimana l’allenatrice sarebbe attesa a Vienna per una gara, e sulla carta potrebbe parteciparvi giacché l’interdittiva vale solo in Italia. Per la Procura sarebbe compito della Fig bloccarla. Ma l’ente nega: "Solo la Federazione internazionale puo".