Incendi a Brescia: le valli assediate dalle fiamme

Non c’è tregua sui monti. Ad agire indisturbati sono diversi piromani ai quali si dà la caccia

Vigili del fuoco all'opera

Vigili del fuoco all'opera

Botticino (Brescia) - Non vi è tregua per i boschi delle vallate bresciane. Piromani e incendiari continuano ad appiccare roghi, utilizzando inneschi di vario tipo, che però spesso non bruciano e quindi mostrano che si è trattato di incendi non casuali o di origini naturali come quelli scatenati dai fulmini durante i temporali estivi: brevi e con molte scariche elettriche. Ieri mattina, per la seconda volta in due giorni e per la quarta in 10 il fuoco è tornato a tormentare le alture sopra Botticino. Questa volta il fuoco si è scatenato nella zona di San Gallo, in direzione Serle, mentre ieri era andato in direzione Nave, colpendo una zona non distante ma completamente diversa.

Le origini, nell’ultimo caso, sarebbero sicuramente dolose, dato che è stato possibile stabilire da dove le fiamme si sono sviluppate poiché sono stati trovati i segni dell’accensione fatta sicuramente da mani umane. "Le condizioni climatiche hanno comportato l’espansione delle fiamme in breve e si è reso necessario richiedere l’intervento aereo: sono intervenuti due elicotteri di Regione Lombardia ed un elicottero Erickson della flotta aerea di Stato – commenta l’assessore alla Protezione civile di Botticino, Daniele Casali - Un grazie sincero ai nostri volontari della Protezione Civile, ai volontari di Mazzano, Rezzato e Valcarobbio per il prezioso intervento, ai Vigili del fuoco, ai carabinieri forestali, ai Carabinieri di Botticino e alla nostra Polizia Locale per la gestione dell’emergenza. Facendo così, sui due piedi i 'conti della serva', l’intervento dell’altro ieri, per i soli mezzi aerei è costato quasi 45mila: soldi pubblici buttati per colpa di certi personaggi, senza calcolare il personale presente non volontario e le ore dei 50 volontari presenti dal valore inestimabile".

Gli interventi e le emergenze nei primi 40 giorni del 2022 sono stati continui, basti pensare che in questo periodo si è registrato il 60% del totale degli incendi boschivi scatenatisi nel Bresciano nel 2021. Gli ettari andati in fumo circa 420. E quasi tutti hanno cause umane. A accendere i fuochi sono i piromani, che amano vedere attivarsi la macchina dei soccorsi, o gli incendiari che agiscono per il proprio tornaconto e con motivazioni legate al bracconaggio o alla vendetta contro terzi. In qualche caso le fiamme si propagano da falò accesi da persone che, non rispettando il divieto vigente 24 ore su 24, cercano di liberarsi di sterpaglie e rami secchi. Il più grande incendio recente è quello che una decina di giorni fa: ha distrutto 200 ettari a Berzo Demo, scatenatosi su tre diversi fronti. Cento sono gli ettari andati in cenere sul Monte Maniva, dove sono stati colpiti i pascoli. Roghi si contano anche sulla Corna Blacca, a Pezzaze, Collio e Iseo.